A partire da maggio le rate dei mutui a tasso variabile scenderanno di circa 50 euro, fino a quasi 100 entro fine anno: ecco cosa devi sapere.
Arriva una fase della vita in cui si prendono scelte importanti, si cambia città, si va a convivere, si decide di mettere su famiglia e, perché no, di comprare casa. Anche con un lavoro stabile e parecchi soldi da parte in banca, sarà comunque necessario, nella maggior parte dei casi, aprire un mutuo. Ma cos’è questa tipologia di contratto? Perché è così gravoso?
Il contratto di mutuo non è altro che il trasferimento di una somma in denaro da un soggetto, definito mutuante, ad un altro, definito mutuatario, il quale si assume l’obbligo di restituire al primo cose della stessa specie e qualità. Ma vediamo meglio in cosa consiste e come funzionerà il taglio delle rate previsto per il prossimo futuro.
Quando si parla di contratto di mutuo, è bene sapere che esso rientra tra quelli tipici ed è disciplinato dall’articolo 1813 del codice civile. Rappresenta l’istituto maggiormente utilizzato per trasferire denaro da un soggetto all’altro. In questo modo, si consente al soggetto che richiede il prestito di goderne potendo acquisire ciò di cui necessita.
Taglio dei mutui: quali sono le cifre e cosa devi assolutamente sapere
Le somme oggetto dei contratti di mutuo sono sempre molto ingenti, in quanto vengono prestate, nella maggior parte dei casi, per l’acquisto di un’abitazione. Ma ciò che più fortemente grava sul mutuatario sono i tassi d’interesse, per questo una diminuzione degli stessi è sicuramente un’ottima notizia. Con Christine Lagarde, la Banca Centrale Europea, dopo sei anni di tassi pari a zero o negativi, ha dato vita ad un percorso al rialzo del prezzo del denaro al fine di ridurre l’inflazione.
Da quel momento in poi, ci sono stati dieci rialzi dei tassi di interesse, che li hanno condotti dallo 0% all’attuale 4,5%. In tutta l’Eurozona questo tipo di politica ha incrementato il costo del credito in generale. Anche in Italia, quindi, si è verificato un aumento dei prezzi dei mutui a tasso variabile.
Essi, infatti, aggiornano il proprio costo ogni qualvolta si registri un incremento o una diminuzione dei tassi. In tale periodo i mutui sono aumentati di circa 200 euro al mese in media, generando così un numero enorme di istanze di modifica delle condizioni di prestito rivolte alle banche.
Molte di queste hanno negoziato con i propri clienti una riduzione del differenziale, ovvero degli interessi che vanno sommati all’Euribor per calcolare la rata, per evitare di trasformare il mutuo da variabile a tasso fisso. Ora, quindi, a cominciare da aprile, le banche cominceranno a ridurre le rate mensili di circa 10 euro, di 100 euro al mese entro la fine del 2024 e ancora di 120 euro al mese nell’estate 2025.