In tanti consumano caffè decaffeinato, per assorbire meno caffeina. Ma ci sono alcuni casi in cui non andrebbe bevuto.
È l’alternativa a chi vuole assaporare il gusto del caffè, senza però imbottirsi di caffeina. Il caffè decaffeinato, quindi, potrebbe essere tranquillamente considerato come una bevanda totalmente benefica. Eppure, fate attenzione a consumarlo: in determinati casi fa molto male.
Sempre più persone lo bevono, anche perché, come è noto, soprattutto in Italia (ma ormai in tutto il mondo) il caffè è molto più di una bevanda, ma un vero e proprio rito, che ha a che fare con la tradizione e la socialità.
Il caffè viene sottoposto a un trattamento per rimuovere gran parte della caffeina, preservando al contempo il sapore robusto. Questo processo può avvenire attraverso solventi organici come l’acetato di etile o il biossido di carbonio, o attraverso il metodo svizzero, che utilizza solo acqua. Questa attenzione al processo di decaffeinazione è cruciale per mantenere l’integrità del gusto del caffè.
Anche un profano in medicina può capire che il caffè decaffeinato possa avere dei vantaggi per la salute da prendere in considerazione. Eliminare o ridurre la caffeina può essere benefico per coloro che sono sensibili agli effetti stimolanti o che vogliono limitare il consumo di caffeina per motivi di salute. Inoltre, il caffè decaffeinato conserva molti degli antiossidanti naturali presenti nel caffè, contribuendo così alla salute generale.
Eppure, sappiate che in alcuni casi, non fa bene assumere caffè decaffeinato. Ecco chi deve assolutamente evitarlo.
Come accennato, il caffè decaffeinato, a dispetto del nome, non è totalmente esente dalla caffeina che, come ben sappiamo, è una sostanza stimolante. Ecco perché alcune persone, soprattutto chi è un soggetto a rischio cardiaco, dovrebbe evitare di consumarlo (così come, evidentemente, non dovrebbe consumare il caffè normale).
Una tazzina di caffè decaffeinato contiene circa 2 mg di caffeina (contro i 50-120 mg di caffè normale). Benché ridotto, il quantitativo di caffeina presente nel caffè decaffeinato parrebbe sufficiente per conferirgli un’azione stimolante della digestione e per renderlo un analgesico in caso di mal di testa.
Sebbene non vi siano al momento notizie di conflitto tra l’assunzione di caffè decaffeinato e la somministrazione di alcuni farmaci, occorre comunque sapere che anche il caffè decaffeinato non può essere consumato da chiunque. Il caffè decaffeinato, infatti, può provocare o peggiorare i sintomi legati a gastrite e reflusso gastrico. La gastrite è un’infiammazione dello stomaco. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell’esofago provocando bruciore di stomaco e rigurgito. Il caffè decaffeinato può favorirli.