Elimina al più presto queste due parole dal tuo vocabolario e vedrai che la tua vita decollerà. Lo dicono gli esperti.
I professionisti della salute mentale sono concordi nell’affermare che le parole hanno un impatto considerevole sul rendimento nei vari settori esistenziali e, dunque, sulla qualità della vita. Attraverso degli studi specifici, gli esperti hanno appurato che coloro che sono soliti pensare e poi utilizzare parole benevole nei propri confronti hanno un’autostima più alta e riescono a portare brillantemente a termine gli obiettivi che si fissano. Il dialogo interiore di ciascuno è influenzato da credenze personali e da schemi introiettati nell’infanzia e nell’adolescenza.
Chi ha vissuto momenti particolarmente critici proprio in queste fasi della vita può essere solito parlarsi in modo giudicante e sprezzante, finendo con attribuirsi difetti talvolta soltanto immaginati. Questi individui divengono inconsapevolmente dei giudici pedanti ed inflessibili, la conseguenza è che l’autostima crolla. Gli psicologi e gli psichiatri ritengono che coloro che hanno risultati brillanti nel lavoro e che stringono relazioni sentimentali e amicali autentiche godono di una sana fiducia in se stessi, conoscono cioè i propri limiti e cercano di migliorarsi enfatizzano i punti di forza.
Il potere delle parole: il modo in cui parliamo con noi stessi può cambiare tutto
Le persone con un’alta autostima sono solite utilizzare un linguaggio positivo nei propri confronti, sanno essere compassionevoli quando sbagliano e sanno lodarsi quando è necessario. I soggetti che, invece, presentano una scarsa sicurezza di sé in genere non riescono a mantenere un lavoro per molto tempo, sono sensibili alle critiche e abbandonano un progetto anche se vi hanno lavorato a lungo, qualora dovessero percepire un clima di tensione e ostilità.
Sono soggetti che hanno un dialogo interno feroce, si biasimano e si condannano al rimugino costante. Pur possedendo delle qualità interiori che potrebbero portarli lontano, a causa dell’insicurezza personale e delle parole che utilizzano nei confronti di se stessi non riescono ad emergere, finendo con l’isolarsi.
Bernard Roth, professore di Ingegneria alla Stanford-University nonché i direttore accademico dell’Hasso Plattner Institute of Design ha pubblicato un libro spiegando come l’ambiente, le persone e le circostanze cambiano quando si scelgono con cura le parole da dire o meno. Secondo il docente, sono due i termini da eliminare dal proprio vocabolario per avere un miglioramento significativo della vita. A partire da “ma”: si tratta di una locuzione utilizzata per giustificare o impedire l’effettivo compimento di un’azione.
Il professore ritiene che frasi come “sì, ma” siano indicative di un auto-sabotaggio interno, l’inconscio cioè sta ponendo degli ostacoli per impedire la progressione, per ostacolare l’uscita dalla zona di comfort. Roth sostiene che la vita migliorerà immediatamente eliminando tale tendenza. Cadranno infatti, a poco a poco, tutti quei limiti mentali che impediscono il miglioramento personale.