Dimenticare in continuazione nomi, date e appuntamenti è un problema ma potrebbe essere indice di qualcosa di buono!
In genere chi è spesso smemorato viene etichettato come distratto, superficiale e spesso addirittura inaffidabile. Se in determinati casi questo può essere considerato vero, secondo gli scienziati essere smemorati può essere un segnale molto positivo.
Bisogna sapere infatti che il processo con cui dimentichiamo i dati inutili è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro cervello. Se non “liberassimo spazio in memoria”, esattamente come si fa con un device tecnologico, il cervello non sarebbe in grado di assimilare e “stoccare” informazioni nuove e più utili rispetto a quelle che ha incamerato in passato.
Chi dimentica è più intelligente: ecco in che senso
Secondo gli scienziati, il cervello di coloro che dimenticano più facilmente le cose è più duttile e più elastico rispetto a quello di coloro che hanno una memoria da elefante. Secondo gli scienziati, infatti, le persone che dimenticano velocemente lo fanno perché “preparano” il cervello ad assimilare altre nozioni.
“Cancellando” i dati inutili più spesso il cervello si manterrebbe quindi più attivo e sempre libero per incamerare altri dati ma anche per creare collegamenti tra le nuove nozioni che ha appreso.
Sempre secondo questa teoria gli “smemorati” hanno grandi capacità di problem solving e di pensiero laterale: sono cioè in grado di analizzare un problema da un punto di vista inusuale e sono anche in grado di organizzare le nozioni in proprio possesso in maniera originale, magari riuscendo a trovare una soluzione a cui nessuno aveva mai pensato e, per questo, particolarmente efficace.
Infine, chi tende a dimenticare le nozioni obsolete è anche in grado di mettere in atto performance migliori dal punto di vista dell’adattamento a situazioni improvvise o inaspettate. In pratica il cervello che dimentica spesso è più reattivo e sa adeguarsi in meno tempo a situazioni di emergenza trovando velocemente una soluzione perché è riuscito ad analizzare in meno tempo i dati che ha a disposizione e ad organizzarli velocemente in maniera originale.
Bisogna dire però che non ci sono solo interpretazioni positive in merito al dimenticare tutto e subito: in determinati casi si tende a dimenticare tutto ciò che non si vuole accettare, cioè si eliminano dal cervello tutti i dati scomodi o che ci rimandano a sensazioni sgradevoli o a momenti negativi della nostra vita. In quel caso, più che di un sano processo di “dimenticanza” ci si trova davanti a un processo di rimozione che dovrebbe essere indagato con attenzione perché potrebbe essere la reazione della mente per gestire un trauma.