C’è un modo per capire se si tratta di innamoramento o di amore vero? Prestiamo attenzione a questi segnali.
“Se son rose, fioriranno”. Quante volte abbiamo udito una frase come questa? Ma come facciamo a capire se le rose fioriranno, ovvero se sboccerà un vero amore, o se siamo davanti a una semplice infatuazione passeggera? Innamoramento o amore. In teoria una distinzione chiara. Ma in pratica come facciamo a distinguere l’uno dall’altro?
C’è chi dice – non senza un fondo di verità – che è amore quando ci preoccupiamo più dell’altra persona che di noi stessi. Ma non manca chi evoca l’anima gemella, come a coltivare il mito di una elezione insondabile decisa da sempre in qualche dimensione al di là del tempo e dello spazio.
La realtà è che ci si innamora con una tale rapidità che non c’è quasi il tempo materiale per mettersi ad analizzare – sempre che sia possibile – quello che stiamo sperimentando. Alcuni segnali però possono aiutarci a capire se, per dirla con Lucio Battisti, ci troviamo davanti a un fuoco o a un semplice gioco fugace, che è quanto dire un flirt passeggero.
A questo riguardo è molto utile la distinzione della psicologa Elaine Hatfield tra amore appassionato (o amore-passione) e amore compagno. L’amore-passione si nutre di eccitazione, attrazione e desiderio, di farfalle nello stomaco. L’amore-compagno è fatto di fiducia, tenerezza e affetto.
L’amore-passione è un po’ quello che vediamo nei film. Si alimenta di passioni forti e travolgenti, si ciba di emozioni ardenti. È intenso, ma rischia anche di spegnersi in fretta o di svanire come le famose bollicine. Meno intenso è invece l’amore-compagno, nel quale stati d’animo e emozioni decantano fino a trasformarsi in un sentimento più duraturo. Come la brace, meno scintillante ma in grado di alimentare a lungo il fuoco.
Da un punto di vista ideale, le passioni infuocate dell’amore-passione dovrebbero evolvere nelle passioni calde dell’amore-compagno. Un tipo di amore magari meno intenso ma sicuramente più maturo, che si basa su capisaldi come attaccamento, impegno e intimità. Insomma, quel che si perde in intensità si guadagna in profondità e durata.
Non per nulla, fa notare la psicologa, l’amore-passione ha la tendenza ad avere una durata più limitata, che di rado sopravvive ai due anni. Viceversa, l’amore-compagno ha tutte le potenzialità per crescere e irrobustirsi col tempo. In estrema sintesi, se in noi predomina l’attrazione verso una persona, quasi certamente siamo infatuati. Quando invece ci accorgiamo che le farfalle nello stomaco si sono trasformate in sentimenti di fiducia, tenerezza e sincera preoccupazione per il bene dell’altro allora potremo parlare di amore vero.