Se la notte dormi male per via degli incubi, potrebbe essere colpa della posizione che adotti nel sonno. Vediamo cosa dice la scienza.
Stress, insonnia, ritmi irregolari, pasti pesanti e farmaci sono tutti elementi che possono concorrere alla comparsa di incubi durante il sonno notturno. E, sebbene fare incubi ogni tanto è più che normale, la situazione può essere tutt’altro che piacevole quando scenari terribili e spaventosi ci disturbano quasi ogni notte.
Se ti capita spesso di svegliarti sudato e agitato, oppure la mattina non ti senti riposato – nonostante tu sia sicuro di aver dormito – forse gli incubi sono il tuo cervello che cerca di darti avvisaglie su qualcosa che lo turba. La scienza, però, ha compreso che a influenzare i brutti sogni è anche un fattore che, purtroppo, spesso non riusciamo a controllare.
Sogni e incubi appaiono durante la fase REM, sigla che sta per “Rapid Eye Movement” e indica il momento in cui, mentre noi siamo in un sonno profondo, il nostro cervello è attivo e i nostri occhi si muovono rapidamente. A questa fase se ne alternano altre di sonno leggero per tutta la notte, in un ciclo continuo.
Gli studiosi hanno provato che la posizione adottata nel sonno è un fattore che influenza il nostro cervello, che di notte è alla regia di sogni e incubi. Ognuno di noi ha la propria posizione preferita per addormentarsi, quella che il corpo trova la più confortevole. Tuttavia, una volta nelle braccia di Morfeo, ci muoviamo inconsciamente da una parte all’altra del letto, dunque è impossibile controllare sempre la nostra posizione.
Eppure, ci sono delle regole generali che possono aiutarci a capire quale sia il modo migliore per addormentarsi. Secondo la cronobiologia (la disciplina che studia i ritmi biologici dell’uomo come l’alimentazione, l’attività fisica e il sonno), dormire supini, ossia sulla schiena, potrebbe portare a degli incubi perché le vie respiratorie risulterebbero più “schiacciate”. Ciò comporterebbe maggiore stress durante la notte, con conseguenti incubi. Dormire proni, cioè a pancia in giù, diminuisce il rischio di brutti sogni, ma allo stesso tempo non si tratta di una posizione ideale per i muscoli e i vasi sanguigni per via della pressione sull’addome. Parrebbe, insomma, che dormire di lato sia la soluzione migliore, poiché abbassa le probabilità non solo di incubi ma anche di russamenti e apnee del sonno.
Una volta consapevoli di ciò, è bene non limitarsi a mantenere una posizione particolare a letto, ma ricordarsi che anche altri elementi condizionano la nostra fase REM: evitiamo dunque pasti pesanti, film horror prima di andare a letto, superalcolici, caffeina, e cerchiamo di creare un ambiente accogliente e rilassante, in cui prendere sonno con facilità.