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Imparare una lingua straniera, si può fare dormendo? La scienza svela se si tratta di una leggenda metropolitana

Molte persone affermano che il metodo migliore per imparare una lingua straniera è ascoltarla mentre si dorme. Ma cosa dice la scienza?

La storia dell’umanità è formata da tantissime civiltà e da centinaia di lingue differenti, le quali hanno modellato i dialoghi di intere generazioni. Secondo gli storici una delle lingue più antiche utilizzate dagli esseri umani è quella sumera, la quale potrebbe essere nata addirittura nel IV millennio a.C. nella Mesopotamia.

Apprendere una lingua dormendo – ascoli.cityrumors.it

Tuttavia, il sumero ha continuato ad esistere come lingua sacra anche dal 2000 a.C in poi, cioè da quando è arrivata una nuova lingua, chiamata accadico, che ha rimpiazzato quella precedente.

Un’altra lingua famosissima, nata nel 3.200 a.C., è l’egizio. Quest’ultima è conosciuta soprattutto per i suoi geroglifici misteriosi e per essere imparentata con altre lingue afro-asiatiche, come ad esempio quelle berbere semitiche.

Imparare una lingua dormendo: è possibile?

Negli ultimi anni tutti hanno sentito parlare di questa tecnica inusuale usata per imparare una nuova lingua: sfruttare il sonno per apprendere più velocemente. Ma sono vere queste voci?

Uno scienziato dell’Università di Tel Aviv sta cercando di rispondere a questa domanda, studiando e analizzando l’attività cerebrale di 30 persone volontarie che parlano il tedesco. In modo particolare, il team si è concentrato sulla prima fase del sonno profondo, che mediamente dura circa due ore, poiché si ritiene che questo sia il momento migliore per apprendere delle nozioni.

Imparare una lingua straniera – ascoli.cityrumors.it

Inoltre, per studiare questa fase hanno utilizzato un algoritmo, in grado di prevedere quando si verificheranno gli alti e i bassi delle onde celebrali, che caratterizzano la prima fase del sonno.

Perciò, gli scienziati hanno fatto ascoltare l’audio di una nuova lingua ai partecipanti mentre dormivano: alcuni di loro ascoltavano l’audio durante i picchi di queste onde celebrali, altri invece durante i momenti più bassi. Ma cosa ascoltavano mentre dormivano? Il loro orecchio destro ascoltava alcune parole tedesche, quindi tutto ciò che già sapevano; l’orecchio sinistro invece udiva una lingua inventata, mai usata nel mondo. Chiaramente, l’obiettivo era verificare se il cervello può imparare informazioni nuove durante il sonno.

In conclusione, gli scienziati hanno notato un leggero apprendimento durante i momenti più bassi delle onde cerebrali. Infatti, il 37% dei partecipanti, una volta svegli, ha risposto correttamente ad alcuni test sulla lingua ascoltata.

Tuttavia, i ricercatori devono cercare di capire se questo piccolo apprendimento sia dovuto solo ai periodi più bassi delle onde celebrali, oppure se ci sia un altro fenomeno non ancora studiato. In più, se tutto ciò venisse confermato si potrebbe usare il suddetto metodo per aiutare coloro che hanno difficoltà a memorizzare delle informazioni.