L’attività fisica è, senza ombra di dubbio, salutare e benefica. Ma, come ogni cosa, va praticata con equilibrio e moderazione.
È innegabile che praticare sport sia un elemento cardine per la nostra salute psicofisica. Gli esperti e la letteratura scientifica sono concordi sul punto. Ma, come dicevano i latini, “in medio stat virtus”. E così, anche un’attività benefica, come quella fisica, va praticata con moderazione. Altrimenti, si rischia di ottenere l’effetto contrario.
In generale, se vogliamo stare bene, dobbiamo mantenere uno stile di vita sano. Non solo per quel che concerne l’alimentazione. Sul punto, è ormai unanime l’apprezzamento che si ha sulla dieta mediterranea e sui suoi benefici. Anche pessime abitudini come il fumo e l’abuso di alcol possono influenzare la nostra salute. In particolare quella cardiovascolare.
Svolgere attività fisica, poi, è considerato un elemento parallelo e fondamentale per vivere bene. Sia con il corpo, che con la testa. Da sempre, sulla scorta delle evidenze scientifiche, veniamo incoraggiati a svolgere un allenamento costante. Ovviamente, compatibilmente con le nostre condizioni generali e con la nostra età. E, magari, di concerto con un medico o con un personal trainer. Questo perché l’attività fisica è, senza dubbio, qualcosa di positivo. Ma va calibrata bene. Farne troppa può essere deleterio.
Anni di allenamento intenso possono far scatenare, soprattutto negli uomini, episodi di fibrillazione atriale. Insomma, chi in giovane età, ma non solo, svolge un’attività fisica massiva potrebbe non essere nel giusto, per via delle possibili ripercussioni. Sono arrivati a questa conclusione alcuni ricercatori che hanno pubblicato gli esiti del proprio studio sul Clinical Journal of Sport Medicine.
Attenzione, quindi, alla salute del cuore, dato che la fibrillazione atriale è la più comune forma di aritmia cardiaca. I sintomi principali sono calo del rendimento, frequenza cardiaca più elevata del normale o palpitazioni, stanchezza persistente anche dopo il riposo, difficoltà a dormire o sonno irregolare, indolenzimento muscolare persistente, cambiamenti di umore, ansia, e maggiore suscettibilità alle malattie da raffreddamento.
Non solo, gli stessi studi segnalano episodi crescenti per ciò che concerne gli ictus, per via di una certa stasi del sangue, che potrebbe creare dei coaguli cerebrali. Questi fenomeni sono collegati, per circa il 20% dei casi, alle fibrillazioni atriali.
Come detto, dunque, nessuna attività, seppur la più sana e la più virtuosa, andrebbe praticata con troppa intensità. Al contrario, bisogna sempre fare i conti con alcuni parametri, come le condizioni generali e l’età. Gli esperti consigliano allenamento a ritmo blando come la camminata o la bicicletta. Queste possono essere praticate col parere favorevole del cardiologo o del medico dello sport, a tutte le età.