Mai+smettere+di+credere+in+s%C3%A9+stessi%3A+una+guida+per+ritrovare+la+motivazione
ascolicityrumorsit
/lifestyle/mai-smettere-di-credere-in-se-stessi-una-guida-per-ritrovare-la-motivazione.html/amp/
Lifestyle

Mai smettere di credere in sé stessi: una guida per ritrovare la motivazione

Credere in sé stessi è la chiave per vivere bene: ma come fare quando il mondo ti crolla addosso? Questi gesti ti cambieranno la vita.

Sembrerà scontato stare qui a spiegarti che credere in sé stessi rende la vita più bella, ma quello che non sai è che alla base di tutto c’è la consapevolezza che niente va come desiderato. Paradosso dei paradossi, per essere felici non bisogna avere tutto, ma mettere in campo le risorse che si posseggono per raggiungere l’obiettivo, qualsiasi esso sia. Non si tratta di far andare tutto bene, ma di farlo andare, nonostante tutto! Come? Ecco una guida che può esserti utile quando sei giù di tono.

Come migliorare il rapporto con sé stessi e il mondo Ascoli.cityrumors.it

Nessuno è felice al 100%, probabilmente nemmeno un monaco tibetano che ha raggiunto il Nirvana. Il punto è che nessuno vive solo di un’emozione, ed è proprio questo il bello. Ci sono giornate nelle quali la motivazione di “mangiarsi il mondo”, viene meno. Non perché ci si demoralizza alla prima difficoltà, ma perché questi momenti capitano.

Delusioni passate, incomprensioni, mancanza di comunicazione, o qualche fallimento, possono davvero far perdere la rotta. Quello che devi sapere è che questo è normale, e soprattutto va bene. Va bene non essere sempre al 100%, l’importante è che quando ti accade, ti ricordi di una cosa: la motivazione è la risorsa più importante che possiedi.

Non c’entra quanto tu sia bravo, bello, forte o coraggioso, perché è lo spirito che anima la tua volontà a permetterti di esplorare le infinite possibilità della vita. Per cui, fatta questa scoperta, ecco come puoi recuperare la tua linfa vitale nei momenti no.

Credere in sé stessi, il vademecum per non perdere la via

Come già detto, non tutti sono sempre felici. Nessuno è al 100% ogni giorno della sua vita, perché è fisiologico e umano essere tristi e  a corto di speranza. Ricorda che tutte le emozioni sono importanti. Senza la tristezza non ci sarebbe la felicità, senza la rabbia non ci sarebbe la consapevolezza della rilassatezza, e persino senza l’ansia non ci sarebbe la voglia di rivalsa nei momenti bui. Quindi, per prima cosa, sappi di dover fare tua la vita, anche quando questa va a rotoli. 

Come migliorare il rapporto con sé stessi e il mondo- Ascoli.cityrumors.it

Allora, il primo passo è quello di accettare i momenti no. Sembra facile a dirsi, meno a farsi, ma sappi che soltanto dopo aver toccato il fondo del tuo abisso inesplorato, scopri qualcosa di più sulla tua persona. Compiuto questo passo puoi letteralmente prendere un foglio ti carta e buttare giù tutto ciò che ti fa stare male. Dai una “consistenza” alla mancanza di motivazione che non ti fa alzare dal letto al mattino.

Potresti persino prendere una tela e dipingere, costruire con i lego, oppure imparare a suonare uno strumento. Non importa se il risultato sia bello o meno, materializzare le cattive emozioni le canalizza sempre in un’opera d’arte: quella della rinascita personale.

Segue la pazienza, altra arte che si manifesta con la maturità. Niente di bello avviene subito, bisogna aspettare non solo tempi migliori, ma il momento in cui si è davvero pronti per assaporare la felicità. Non avere fretta  è quindi un tassello importante.

Quarta fase, l’amicizia e l’amore sono carburante essenziale per ritrovare sé stessi. Avere al proprio fianco anche soltanto un amico che ci fa compagnia con un sorriso, è quello di cui si ha davvero di bisogno. Conforto e legami, ciò che c’è di più prezioso nell’umano.

Infine, gli ultimi due momenti che fungono da “chiusura” del ciclo di ripresa. Premiarsi con delle auto-coccole, tipo guardarsi allo specchio la sera e dirsi “sono stato bravo, domani si ricomincia!”. Aver contezza dei piccoli risultati ottenuti nel quotidiano, è la mossa perfetta per credere in sé stessi. L’ultimo passo è quello di accettare quel momento di malessere, “abbracciandolo”.