Prima di andare al mare a fare il bagno bisogna conoscere le regole che disciplinano la presenza in spiaggia. Si rischiano multe salate.
Perché farsi rovinare una giornata al mare solo per ignorare le regole da seguire quando si sta in spiaggia? Il rischio è di vedersi consegnare una sanzione per una banale azione che, diciamo la verità, tutti abbiamo già compiuto.
La sola idea di andare al mare fa sentire bene conoscendo i tanti benefici della spiaggia. Vedere questa distesa infinita di acqua, respirare il profumo del mare, camminare sulla sabbia fa bene alla mente e migliora l’umore. In più sono diversi i benefici sulla salute. Le vie respiratorie si liberano, il sistema immunitario si rafforza, la circolazione sanguigna viene stimolata, il metabolismo migliora.
Dopo una giornata al mare si avvertirà certo un po’ di stanchezza ma ci si sentirà anche rigenerati nella mente e nel corpo. Per trarre tutti i benefici della spiaggia, però, bisogna rilassarsi, accettare la “convivenza forzata” con gli altri bagnanti e seguire le regole per evitare di dover pagare una multa salata. Scopriamo alcune delle principali direttive vigenti nelle spiagge italiane.
In Italia così come in tante altre nazioni è vietato raccogliere sassi, conchiglie e sabbia. Portarsi a casa un ricordo dal mare non è ammesso. Questo comportamento non solo non è innocuo ma può costare caro in quando contrario alla salvaguardia dell’ambiente. Le sanzioni possono raggiungere importi molto alti specialmente se la zona è soggetta a particolare tutela.
Nella nostra nazione le regole e i costi della violazione variano da Regione a regione in base alle prerogative paesaggistiche e territoriali del luogo. L’importo dipenderà anche dalla “tipologia di souvenir” che si decide di raccogliere. Conchiglie, alghe, coralli possono essere specie protette, se si prendono in mano per osservarle poi andranno rimesse al loro posto. L’articolo 1162 del Codice della navigazione, nello specifico, vieta di estrarre sabbia, ghiaia, alghe e tutto ciò che appartiene al demanio marittimo (lidi, spiagge, rade, lagune, foci di fiumi, bacini di acqua salmastra) di proprietà dello Stato.
Il divieto vale anche nelle zone portuali della navigazione interna ossia lungo laghi e fiumi. Le sanzioni amministrative vanno dai 1.549 ai 9.296 euro. In più potrebbe essere aggiunta un’accusa di furto qualora siano numerosi i souvenir raccolti. Gli stabilimenti balneari, poi, possono inasprire le regole del Codice della navigazione al fine di tutelare maggiormente il paesaggio. In Sardegna troviamo le multe più care d’Italia, fino a 3 mila euro.