Il partner phubbing è il modo in cui ci si può ferire di più all’interno di una coppia: in cosa consiste e come si evita?
Nel corso degli anni diventano di uso comune neologismi inventati per descrivere situazioni nuove, tipiche della società contemporanea e che, nel bene e nel male, si sono sviluppati all’interno di essa in virtù dei drastici cambiamenti che abbiamo affrontato negli ultimi anni.
Il ghosting è uno di questi: si tratta della bella abitudine di sparire senza lasciare alcuna traccia, cominciando sistematicamente a ignorare una persona con cui, fino a poco prima, si avevano contatti continui o comunque stabili. Ovviamente questo comportamento fa malissimo a chiunque ma di certo farebbe malissimo a un partner che si troverebbe completamente abbandonato senza preavviso.
Il ghosting però non è l’unica forma di violenza emotiva di cui spesso è vittima chi vive all’interno di una relazione stabile. Il problema è che, nel momento in cui viene creato un neologismo per indicare determinati comportamenti, significa in realtà che il fenomeno è già molto diffuso, così diffuso che è stato riconosciuto e c’è quindi bisogno di parlarne in maniera diffusa e precisa.
Cos’è il phubbing e perché tutti lo abbiamo subito
L’abbandono è senza ombra di dubbio un’esperienza traumatica, ma è un’esperienza che si consuma in un momento preciso della nostra vita e che ci segnerà per sempre. Con ogni probabilità una persona abbandonata sarà segnata a vita da quanto accaduto e probabilmente dovrà convivere per anni con le conseguenze dell’esperienza in questione.
Il phubbing è una modalità differente di abbandono che non si consuma in un momento preciso ma, al contrario, viene perpetrata in molte occasioni e in lunghi periodi di tempo, spesso senza che la vittima si renda conto davvero di quello che sta avvenendo.
La parola nasce dall’unione di phone (telefono) e snubbing (snobbare): in pratica questo neologismo indica l’abitudine di ignorare il partner guardando il telefono, anche e soprattutto quando il partner sta parlando o sta cercando in qualche modo il contatto con noi.
Chi è vittima di phubbing, quindi, viene sistematicamente ignorato dal proprio partner, quindi sperimenta sensazioni di abbandono e di violenza emotiva che vengono amplificate dal fatto che spesso chi guarda continuamente il telefono nega di starlo facendo. Al contrario, chi fa phubbing riversa sulla vittima la colpa della situazione, affermando che si sta inventando tutto e che è soltanto una sua fissazione.
Le manifestazioni più eclatanti di phubbing consistono nel controllare continuamente le notifiche o accendere il telefono anche quando non suona, oppure scrivere messaggi testuali o addirittura ascoltare e inviare messaggi vocali.
Cosa fare se si viene “Phubbati”? Parlarne e spiegare come ci si sente. Se il partner comprende la situazione e si impegna a cambiare comportamento, forse c’è qualcosa da salvare. Se invece il partner nega e riversa sulla vittima la colpa, è il caso di rompere il rapporto il prima possibile.
