Senti presenze anche quando sei da solo? No, non sei un medium: lo strano fenomeno spiegato dalla scienza

La scienza spiega perché si avvertono presenze quando si è soli in casa. Il fenomeno della percezione di qualcosa di invisibile è legato alla relazione mente-corpo.

Se vi siete interessati all’articolo significa che almeno una volta vi è capitato di essere soli in casa ma di percepire una presenza. Si tratta di sensazioni che possono spaventare dato che non sono comprensibili e che hanno attirato l’attenzione degli scienziati. Avvertire una presenza invisibile nella stanza in cui siamo da soli non significa che si è dei medium. La scienza ha la spiegazione.

Perché si avvertono presenze quando si è soli?
Perché si avvertono presenze quando si è soli? (Ascoli.cityrumors.it)

Diversi studi hanno cercato la causa del fenomeno. Già nel 1894 la Società per la Ricerca Psichica ha pubblicato il Censimento delle Allucinazioni interessandosi a questa percezione di presenze invisibili. Un’indagine che coinvolse più di 17 mila persone tra Europa, Stati Uniti e Regno Unito. Poi le ricerche sono continuate evolvendosi e arrivando a delle conclusioni scientifiche che tentano di spiegare le sensazioni provate.

Avvertire una presenza quando si è soli, da cosa dipende?

La maggior parte degli episodi studiati è riconducibile all’ipnagogia ossia un’esperienza allucinatoria che capita ai confini con il sonno. La mente è sveglia ma il corpo è immobile e si scatena la sensazione di una presenza. Questo fenomeno è stato in passato descritto come una paralisi del sonno, uno stato angosciante che fa innescare al cervello un meccanismo di difesa.

Perché si avvertono presenze invisibili?
Perché si avvertono presenze invisibili? (Ascoli.cityrumors.it)

Oggi nuovi studi neurologici e sperimentazioni sul cervello hanno riportato come le presenze possano essere il frutto di stimoli corporei. Il cervello vuole dare un senso ad una sensazione percepita come anomala portandoci, così, a percepire una presenza invisibile.

Nel 2022, poi, il professor Ben Alderson-Day con un team di ricercatori dell’Università di Durham ha tentato di trovare analogie tra resoconti clinici, sport estremi e pratiche spirituali. Tali attività sono generalmente note per provocare allucinazioni tra cui la percezione di presenza invisibili quando si è soli.

Si è notato come in tante situazioni gli episodi descritti dagli intervistati risultassero simili in modo sorprendente. Un altro punto su cui indagare a dimostrazione del fatto che si è ancora lontani dal comprendere fino in fondo come mai si possano avvertire presenze intorno a noi quando siamo soli.

Ciò che è certo è che non siamo medium e che non c’è alcun fantasma nella stanza. Nonostante questa consapevolezza l’esperienza può spaventare perché appare reale e spesso si riesce anche a vedere qualcosa. La “colpa” è del nostro cervello che reagisce a degli stimoli.

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