Le stufe a pellet stanno vedendo un aumento non indifferente dei prezzi: cosa cambia anche a livello normativo?
Il 2024 si è rivelato un anno difficile già nei suoi primissimi mesi. Infatti, per le famiglie italiane sono previsti dei rincari significativi sulle bollette del gas e dell’elettricità. Ma non finisce qui, perché, a complicare la situazione, gli incrementi interessano anche il prezzo del pellet, il biocombustibile delle stufe. Ma per quale motivo sono aumentati così tanto i costi? Per una serie di ragioni, tra cui anche il cambio delle normative fiscali. Il problema è che molti cittadini si trovano in difficoltà economica in fatto di riscaldamento.
Scopriamo insieme i motivi relativi agli aumenti dei prezzi del pellet e le possibili conseguenze che possono generare per i consumatori.
Stufe a pellet: aumenti dei prezzi e cambiamenti normativi
Il 2024, come anticipato, è iniziato con pessime notizie relative al costo del pellet, il biocombustibile che alimenta la maggior parte delle stufe. Una delle principali cause di questo significativo aumento di prezzo è il cambiamento dell’aliquota IVA applicata al suddetto combustibile. Nel 2023, infatti, il governo aveva introdotto un’IVA agevolata del 10% sull’acquisto del pellet, aiutando ad abbattere i costi per i consumatori.
Questa misura, però, è stata prorogata solo per i primi due mesi del 2024, dopo i quali l’aliquota IVA tornerà al 22%. Inutile sottolineare che l’aumento è alto, si parla di una stima del 10-15%. Fortunatamente i mesi più freddi sono quasi giunti al termine, il problema si ripresenterà tuttavia con il ritorno dell’inverno e bisogna essere preparati.
L’incremento dei prezzi del pellet sta mettendo a dura prova molte famiglie italiane che utilizzano le apposite stufe come modalità principale di riscaldamento domestico. Questo significativo aumento potrebbe portare molte persone a ricercare alternative più economiche o anche a rinunciare completamente alle stufe a pellet, portando ad una esponenziale crisi in tale settore.
Il futuro del combustibile in questione in Italia, ad oggi, è incerto. Molti consumatori si trovano di fronte alla dura scelta di affrontare l’aumento di prezzi o optare per un metodo di riscaldamento meno dispendioso a fronte di una notevolmente maggiore difficoltà economica.
D’altro canto il governo, per fronteggiare questa problematica, potrebbe considerare di riportare il pellet ad un prezzo più accessibile, riducendo l’IVA, o proporre degli incentivi fiscali per l’acquisto di stufe energicamente più efficienti, in modo da assicurare un futuro sostenibile dal punto di vista economico e ambientale per quando riguarda il riscaldamento domestico.