La malattia del fegato grasso è qualcosa che può colpire tutti, a prescindere dall’assunzione di alcolici
Più volte vi abbiamo esortato sull’adozione di stili di vita salutari, uniti a una certa cura dell’alimentazione. C’è, per esempio, un’abitudine molto comune, che possiamo avere tutti, ma che può essere molto nociva per il nostro fegato. Ecco quale.
La prevenzione di qualsiasi tipo di male è fondamentale. Ma la prevenzione non si fa solo con controlli ciclici, con uno screening accurato del nostro corpo. La prevenzione si fa in primis con lo stile di vita.
Per stile di vita si intende, per esempio, avere un’attività fisica costante, ovviamente compatibile con la nostra età e con le nostre condizioni generali. Ma di certo la vita sedentaria è causa di diverse malattie, tra cui l’ipertensione e il diabete.
Non solo, anche e soprattutto l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Ci sono cibi nocivi e altri, invece, che aiutano non poco il nostro organismo. Prova ne sia, quello di cui vi parliamo oggi: un’abitudine che possiamo avere tutti, ma che, alla lunga potrebbe danneggiare il fegato.
È risaputo che il consumo eccessivo di alcol può mettere a rischio di malattie del fegato e cancro al fegato, ma la cosa più preoccupante è che c’è un’abitudine comune che potrebbe danneggiare il fegato in modi devastanti. E non è l’alcol.
La malattia del fegato grasso non alcolico è qualcosa che può colpire tutti, come spiega il dottor Supriya Rao, MD, gastroenterologo e socio dirigente di Integrated Gastroenterology Consultants, che la definisce una malattia silenziosa. Una malattia che non colpisce solo il fegato, ma contribuisce anche a condizioni sistemiche che vanno ben oltre la salute del fegato: è, infatti, una delle principali cause di malattie epatiche croniche, cirrosi e cancro al fegato, nonché un importante fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.
Secondo il dottor Rao, una delle cose peggiori che si può fare al fegato consiste nel seguire una dieta malsana. In tal senso, il gastroenterologo sconsiglia assolutamente l’assunzione di cibi trasformati e bevande zuccherate. Una dieta a base di cibi integrali, a base vegetale (o prevalentemente vegetale) invece è assolutamente indicata e salutare: sì, dunque, a frutta e verdure, a discapito di pasta pesante, cibi fritti e dessert troppo zuccherati. Il National Institutes of Health (NIH) suggerisce anche che un’elevata assunzione di fruttosio può scatenare la malattia del fegato grasso danneggiando la barriera intestinale.
Può essere dunque molto nociva per il nostro fegato la cosiddetta dieta americana, ricca di grassi saturi e carboidrati semplici. E questo a prescindere dall’assunzione o meno di alcol. Il consiglio è quello di evitare grassi saturi, pancetta e carni rosse lavorate, aumentando l’assunzione di proteine magre e acidi grassi omega-3. Malattia silenziosa perché i danni al fegato possono spesso non essere rilevati senza test.
In genere la malattia del fegato rimane asintomatica fino a quando non è abbastanza avanzata. Quando, poi, esplode con ittero, dolore addominale e gonfiore, gonfiore alle gambe e alle caviglie, affaticamento cronico, colore delle urine scuro, perdita di appetito, nausea e vomito, condizione generale di confusione mentale.