Può sembrare un gesto innocuo e forse anche simpatico, ma mettersi le dita nel naso potrebbe diventare mortale.
Quante volte i nostri genitori, quando eravamo piccoli, ci hanno insegnato a non metterci le dita nel naso? Nella maggior parte dei casi questo gesto era spesso condannato per via dell’educazione, ma c’è di più.
Molto probabilmente, in maniera inconsapevole, i nostri genitori ci hanno letteralmente salvato la vita. Sì, perché anche un gesto semplice, un po’ antipatico seppur innocuo, come mettersi le dita nel naso, potrebbe rivelarsi un’abitudine che diventa mortale. Se tocchi una particolare zona, infatti, potrebbe essere davvero pericoloso. Ma vediamo subito il perché.
Mettersi le dita nel naso e toccare una particolare zona potrebbe essere mortale
Secondo gli studi condotti dai ricercatori della Griffith University, mettersi le dita nel naso potrebbe rivelarsi pericoloso. Questo gesto, infatti, rischia di danneggiare un nervo che collega il naso al cervello, soprattutto tramite l’infezione della Chlamydia pneumoniae. I batteri possono infatti raggiungere il cervello entro sole 72 ore e sviluppare placche proteiche correlate alla malattia dell’Alzheimer, che provoca demenza nelle persone.
Dunque, per i ricercatori questa infezione potrebbe colpire il cervello attraverso il semplice gesto del mettersi le dita nel naso e provocare, potenzialmente, la demenza senile correlata all’Alzheimer. In Italia, secondo i dati ufficiali diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, risultano circa un milione di persone con demenza, di cui 600.000 circa con Alzheimer. Si tratta di una malattia subdola, che provoca gravi danni al cervello, per non parlare di tutti i problemi sociali ad essa connessi.
Il batterio della Chlamydia pneumoniae – che causa anche mal di gola, polmonite, sinusite, ecc. ha dunque la capacità di diffondersi mediante le goccioline che produciamo con il nostro respiro, espandendosi nell’aria. Da qui l’allarme dei medici che sconsigliano fortemente di mettere continuamente le dita nel naso.
I ricercatori, hanno condotto lo studio esponendo alcuni roditori al batterio mediante il loro canale olfattivo, molto simile a quello degli esseri umani e, quindi, ottimo per effettuare degli studi. Durante l’osservazione è stato evidenziato che il batterio ha la capacità di percorrere la strada più facile e veloce per raggiungere il cervello, ovvero il naso.
In questo modo, infatti, sarà in grado di entrare nel sistema nervoso centrale e infettare. Tuttavia, è bene ricordare che esistono alcuni meccanismi che impediscono ai batteri di proliferare nel nostro corpo, come ad esempio il classico muco del naso o le ciglia presenti all’interno di esso.