Ascoli Piceno, sconto di pena per Alvaro Binni che torna in libertà per buona condotta. Uccise l’amante Rosella Goffo nel 2010

Alvaro Binni fu arrestato nel 2012 dalla squadra mobile di Ascoli Piceno, con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

La salma della vittima, Rosella Goffo, fu ritrovata un anno prima a Colle San Marco. L’allora tecnico informatico della Questura è stato giudicato colpevole dalla Cassazione nel 2015 e per lui la condanna è stata di quindici anni di carcere.

Alvaro Binni e Rossella Goffo
L’ex poliziotto Alvaro Binni e Rossella Goffo – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

Nel giudizio di appello il tribunale di Ancona aveva chiesto sedici anni per l’uomo, ritenendolo colpevole di aver assassinato la donna, ex funzionaria della prefettura di Ancona, il 4 maggio del 2010, lo stesso giorno in cui si persero le sue tracce. Quindi in definitiva la pena gli è stata ridotta di un anno. Ma dopo dopo aver scontato undici anni tra le sbarre è potuto uscire grazie alla buona condotta

La vicenda processuale di Alvaro Binni si conclude con uno sconto di pena

Rossella Goffo, 46enne originaria di Rovigo che lavorava come funzionaria presso la prefettura di Ancona, scomparve nel nulla nel 2010. Un anno dopo, nel 2011 furono ritrovati dei resti umani a Colle San Marco e si scopri che appartenevano alla donna. Dopo le indagini gli inquirenti hanno arrestato Alvaro Binni con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Ritrovamento dei resti di Rossella Goffo
Ritrovamento dei resti di Rossella Goffo – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

Alla fine del percorso processuale la Cassazione ha confermato le accuse rivolte all’uomo che è stato condannato a 15 anni di carcere, un anno in meno rispetto a quanto la Corte di Appello di Ancora aveva chiesto, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, oltre che dell’occultamento del cadavere della donna.

Sia Rossella Goffo che Alvaro Binni erano sposati e avevano dei figli nati dai loro rispettivi matrimoni. Ma la loro relazione amorosa era tormentata, secondo quanto si legge nell’ordinanza con cui il gip aveva disposto l’arresto dopo il ritrovamento del cadavere. Come riportato da Peppe Ercoli su Il Resto del Carlino, il loro era un “sodalizio amoroso movimentato”, i due avevano rapporti “complicati e patologici”.

L’uomo probabilmente si sentiva pressato dalle richieste della donna di ufficializzare la loro relazione, quando lasciò la sua casa di Ancora per andare ad Ascoli nella speranza di iniziare una nuova vita con l’uomo che amava, Binni la uccise e ne occultò il cadavere nella speranza che non fosse mai ritrovato.

Ora, dopo undici anni di carcere, l’uomo è di nuovo libero grazie ad uno sconto di pena dovuto alla buona condotta. Anche se pende su di lui un’altra accusa. Infatti Binni è a processo davanti al tribunale di Ascoli Piceno con l’accusa di un tentato omicidio ai danni di un compagno di cella, che avrebbe tentato di uccidere quando si trovava detenuto nella casa circondariale di Marino.

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