Bonus a disposizione, ecco perché alcune specifiche donne non possono permettersi distrazioni: attenzione a questo dettaglio per i soldi.
Tra i tanti bonus messi a disposizione dal governo, molti sono esclusivamente dedicati alle famiglie , specialmente con più figli a carico; la linea dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sembra infatti essere quella di favorire i genitori, anche per incentivare il tasso di natalità del nostro paese.
Oltre agli aiuti per sostenere il costo delle varie utenze domestiche, sono messi a disposizione dei vari bonus per pagare le spese relative al mantenimento dei figli: ovviamente, bisogna rispettare dei requisiti, a partire da fasce di reddito basse. Come spesso succede, sono i cittadini più in difficoltà (e i nuclei familiari) ad essere aiutati.
In modo particolare, in relazione alla natalità, le donne possono ottenere questo specifico beneficio, anche se devono prestare molta attenzione ed essere piuttosto precise: questo dettaglio è da conoscere per evitare una distrazione che potrebbe costare veramente molto cara.
Bonus per le donne, perché è fondamentale evitare questo errore
Per aiutare concretamente le mamme lavoratrici, è stato istituito il particolare bonus mamma, un contributo a favore di tutte quelle donne che, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, abbiano almeno tre figli (fino al 31 dicembre 2024 basta averne due), di cui il più piccolo minorenne; chi rientra in questi requisiti ha diritto ad uno sgravio fiscale dei contributi previdenziali.
In questo modo, le mamme lavoratrici possono ricevere una cifra decisamente più consistente in busta paga; un bonus più che utile per tantissime cittadine, che però devono fare attenzione a non distrarsi (come ricorda il sito investireoggi.it) e a comunicare al loro datore di lavoro tutti i dati in maniera corretta.
Nello specifico, va dichiarato il numero dei figli con i relativi codici fiscali; come spiegato dall’INPS nel messaggio 1702 datato 6 maggio 2024 infatti, non è necessario presentare nessuna domanda all’istituto, ma è necessario che il datore di lavoro indichi “le informazioni relative ai codici fiscali di due o tre figli (qualora la lavoratrice sia madre di più di tre figli è sufficiente indicare i codici fiscali di tre figli, comprendendo necessariamente il codice fiscale del figlio più piccolo)”. Nel caso in cui i codici fiscali non siano stati inseriti nei flussi Uniemes, è possibile comunicarli tramite l’ utility messa a disposizione sul sito dell’istituto.