Nella serata di lunedì è stato approvato il Bando di gara per i piani urbanistici delle sette frazioni perimetrate di Arquata, ovvero Pescara del Tronto, Pretare, Piedilama, Capodacqua, Tufo, Vezzano e lo stesso capoluogo.
Un piccolo segnale di ascolto partecipato nei confronti di un comune martoriato dal sisma, un atto indispensabile per pensare ai primi passi della ricostruzione.
Una delegazione dell’Anci a Roma capitanata da Maurizio Mangialardi, con la presenza del sindaco di Arquata Aleandro Petrucci e il vicesindaco Michele Franchi, hanno manifestato la loro preoccupazione e avanzato richieste concrete.
“Molto importante partire con il bando, – precisa Franchi, vicesindaco di Arquata -dà speranza per il futuro. Ci vorrà del tempo, l’iter è molto lungo, ma già il fatto che è stato approvato e pubblicato è un forte segnale di ripartenza.”
“Non deve essere il solo e unico passo, – continua -speriamo che da adesso in poi rispondano tanti professionisti e tecnici progettisti all’altezza della situazione.”
Ricordiamo che la copertura stanziata di partenza è pari a 403.000 euro, chiaramente insufficiente per la ricostruzione di sette paesi, ma l’amministrazione, la popolazione, le Associazioni di proprietari auspicano in Consorzi che possano credere nel progetto di Arquata, nella sua rinascita, non soltanto per il rientro economico, ma anche legato alla storia di Arquata. Un team di professionisti che desidera contare anche in un ritorno di immagine. A Castelsantagelo sul Nera, ad esempio, l’architetto Boeri ha avanzato la sua disponibilità.
“Io sono convinto che si possa fare un buon lavoro – sostiene Michele Franchi. Il sindaco Petrucci ha ribadito durante la riunione a Roma che è fondamentale per il nostro territorio ripartire. Ovviamente seguiremo l’iter, dal 10 marzo avremo delle risposte. Poi verranno in loco per visionare e fare le loro offerte. Nei prossimi mesi con le Associazioni dei Proprietari ci sarà la possibilità di interagire e capire cosa è meglio per i nostri paesi.
“Dobbiamo fare in fretta, – ribadisce il sindaco Aleandro Petrucci – Arquata ha bisogno di una ricostruzione più veloce, la stabilizzazione dei tecnici precari, lo snellimento delle pratiche, cercare una soluzione per le piccole difformità che altrimenti bloccano completamente l’approvazione dei progetti.
“C’è bisogno di un’accelerazione vera” – concludono il vicesindaco Franchi e il sindaco Petrucci.
Il rischio di spopolamento e abbandono è altissimo, dunque ricreare una vivibilità in questi territori è il primo passo per un’evoluzione che riporti la speranza, diminuisca i disagi e favorisca nuovi servizi.