Un grave episodio accaduto contro il capogruppo del PD Maurizio Mangialardi, la porta del suo ufficio è stata rovinata con calci e pugni.
Il capogruppo regionale dei Dem Maurizio Mangialardi è stato vittima di un grave episodio: il suo ufficio di Palazzo delle Marche, ad Ancona, è stato rovinato a calci e pugni. Non è ancora chiaro chi abbia potuto commettere questo gesto anche perché non è stato lasciato alcun messaggio.
Ma chi ha potuto aggredire la porta dell’ufficio di Maurizio Mangialardi? E cosa ha affermato il capogruppo del PD in merito a questo spiacevole episodio? Ecco tutto quello che c’è da sapere su tale evento.
Non ci sono indizi in merito al colpevole o ai colpevoli che hanno rovinato la porta dell’ufficio del capogruppo regionale dei Dem Maurizio Mangialardi. Chi ha compiuto questo gesto deplorevole si è infiltrato in Palazzo delle Marche e ha deciso di distruggere la porta dell’ufficio di Mangialardi con calci e pugni, approfittando dell’assenza dell’esponente del PD.
Maurizio Mangialardi dopo essere venuto a conoscenza del fatto ha deciso di presentare denuncia al direttore generale Antonio Russi e al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Dino Latini.
Come riporta il sito lanuovariviera.it, Mangialardi ha anche commentato l’accaduto: “Si tratta di un episodio davvero inquietante. Non sappiamo ancora se i protagonisti di questo atto vandalico provengano da fuori o siano interni al palazzo”.
“Posso solo dire che non mi sento assolutamente intimidito. Il mio pensiero è andato ai nostri collaboratori che avrebbero potuto subire le ripercussioni di questa cieca violenza, fortunatamente sfogata solo su una porta”.
Maurizio Mangialardi ha poi dichiarato di voler scoprire i colpevoli della vicenda: “In ogni caso, non sono disposto a passarci sopra. Mi aspetto che venga fatta luce sull’accaduto e che tutti i gruppi, così come la struttura dirigenziale, collaborino a questo obiettivo. Credo sia interesse di tutti i consiglieri regionali ricostruire con esattezza i fatti e individuare i responsabili, per non avvelenare ulteriormente il clima politico che si respira in questi giorni a causa di certe manovre trasformiste in consiglio”.
Infine, il capogruppo DEM ha concluso: “Abbiamo un servizio di guardia e abbiamo i tornelli sia per il personale che per i visitatori. Non dovrebbe essere difficile ricostruire l’elenco delle persone che al momento del fatto erano presenti nel palazzo. L’importante è che nessuno pensi di far passare tutto in cavalleria, perché oggi è andata in frantumi una porta, ma domani?”.
Chissà se qualcuno non ha voluto aggredire l’esponente politico in seguito alle parole che aveva pronunciato sulla questione sanità nelle Marche. Comunque, sicuramente ci saranno aggiornamenti su questa vicenda che ha messo a rischio l’incolumità di Mangialardi.