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Politica

Nel Piceno soldati israeliani in vacanza, la condanna di Anpi e politica

In provincia di Ascoli Piceno avvistati soldati israeliani in vacanza, scoppia la polemica: condanna da Anpi e politica.

Già durante l’estate era circolata la notizia su alcuni soldati israeliani dell’IDF (Israel Defense Forces) in vacanza nelle Marche, per rilassarsi dopo i combattimenti. A rivelarlo erano stati alcuni esponenti politici locali, citati anche da quotidiani nazionali. I soldati israeliani erano stati avvistati, già a inizio estate, sulla Riviera del Conero.

Nel Piceno soldati israeliani in vacanza, la condanna di Anpi e politica – Ascoli.cityrumors.it

Una vacanza per rimettersi in forza, in una località tranquilla di una regione un po’ defilata, fuori dalle grandi e più conosciute mete italiane. Per passare inosservati.

Ora, la questione si è posta di nuovo in questi giorni con altri soldati israeliani in vacanza questa volta tra il Fermano e il Piceno. Una vicenda che sta suscitando sconcerto e polemiche, con una dura condanna da parte dll’Anpi, l’Associazione nazionale dei partigiani, e di alcuni esponenti politici.

Soldati israeliani in vacanza nel Piceno, interrogazione parlamentare

Inizio estate al mare e settembre in collina per i soldati israeliani in vacanza nelle Marche. Alcuni militari dell’IDF, le Forze di Difesa di Israele, sono stati visti nella provincia di Ascoli Piceno, a Castignano per l’esattezza. Non appena la notizia si è diffusa, tra media locali, nazionali e social, subito si sono levate voci di condanna, da parte di comuni cittadini, associazioni e politici.

Ferma contrarietà alla presenza di soldati israeliani nel Piceno è stata espressa dall’Anpi della Provincia di Ascoli. Non si può rimanere indifferenti al fatto che “soldati impegnati oggi in crimini di guerra, trovino ospitalità per le proprie vacanze nelle nostre comunità”, ha dichiarato l’Anpi. “Accogliere questi militari significa voltare lo sguardo davanti alle sofferenze inflitte alla popolazione civile palestinese. E in particolare a Gaza – ha aggiunto l’associazione dei partigiani -. Si rischia di tradire i valori fondanti della nostra Costituzione”.

Soldati israeliani in vacanza nel Piceno, interrogazione parlamentare (Foto Ansa: Giuseppe De Cristofaro) – Ascoli.cityrumors.it

Dure prese di posizione sono state espresse anche dalla politica. In particolare da Francesco Ameli, candidato per il Partito Democratico alle prossime elezioni regionali nella provincia di Ascoli Piceno e dal senatore Giuseppe De Cristofaro di AVS che sulla questione ha presentato una interrogazione ai ministri della Difesa e dell’Interno, insieme ad altri.

Uccidere civili inermi, specialmente donne e bambini, stanca. Anzi, stressa – ha dichiarato Ameli -. E allora perché non ospitare tra noi i militari israeliani dell’Idf, far godere loro del paesaggio delle nostre colline, delle acque del nostro mare, del nostro buon cibo e della nostra accoglienza? Non ci sono davvero più parole per definire la vergognosa insensibilità della destra italiana e marchigiana – ha proseguito – . La cosiddetta filiera istituzionale targata Meloni-Acquaroli, non solo resta immobile di fronte al genocidio che si sta compiendo a Gaza, ma ha deciso di trasformare le Marche in una sorta di villaggio turistico per coloro che lo stanno materialmente compiendo. I nostri parlamentari, Curti e Manzi, hanno già presentato un’interrogazione in Parlamento. Lo stesso gruppo assembleare del Pd, aveva già presentato una mozione per interrompere i rapporti tra la Regione Marche e lo Stato di Israele. Invece la destra che fa? Si rifiuta di aprire corridoi umanitari per mettere in salvo persone che stanno letteralmente morendo di fame e offre ospitalità ai soldati che sparano su di loro mentre sono in fila per un pezzo di pane”.

Mentre De Cristofaro nella sua interrogazione chiede ai ministri della Difesa e dell’Interno se “esistano accordi bilaterali o protocolli operativi, formali o informali, stipulati tra autorità italiane e israeliane che prevedano o consentano la presenza sul territorio nazionale di personale militare israeliano per finalità di ‘decompressione’ dopo le operazioni in teatro di guerra”.

Il senatore chiede anche se i due ministri “non ritengano che la presenza di militari di un esercito attualmente coinvolto in un conflitto ad alta intensità e sotto indagine per crimini di guerra possa costituire un fattore di rischio per la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico, anche alla luce del clima di crescente tensione internazionale e delle proteste già registrate sul territorio”.