San Benedetto, beffa per il porto: la maggior parte dei fondi va ad Ancona

Una vera e propria beffa per il porto di San Benedetto: i fondi riservati dalla Regione vengono spesi in gran parte per quello di Ancona.

San Benedetto aspettava fondi dalla Regione Marche per riuscire a sistemare alcuni aspetti relativi al suo porto. D’altronde, la città che si affaccia sul mare ha davvero bisogno di alcune modifiche in vista della prossima stagione estiva e turistica.

San Benedetto, ecco quali fondi saranno destinati al porto
San Benedetto, ecco perchè ad Ancona andranno più fondi (AscoliCityRumors.it)

A quanto pare comunque, gran parte dei fondi verranno destinati al porto di Ancona. Una situazione che ha creato un certo sconforto nei cittadini e ha fatto storcere il naso al presidente del Ceimas Nazzareno Torquati. Ecco quali sono state le sue parole al riguardo.

San Benedetto, non arriveranno molti fondi per il porto: la denuncia di Torquati

Nazzareno Torquati negli ultimi giorni si è scagliato contro la Regione Marche per la suddivisione fatta con parzialità in favore di Ancona nei confronti dei fondi da destinare ai lavori da fare nelle zone portuali delle città.

San Benedetto, ecco quali fondi saranno destinati al porto
San Benedetto, l’ex assessore Torquati contro la Regione Marche (AscoliCityRumors.it)

Difatti, ad Ancona saranno forniti circa 106 milioni di euro su un totale di 170 milioni di euro. Si tratta di oltre il 60 per cento dei fondi destinati a un’unica città del territorio. Il presidente del Ceimas Torquati non ha preso bene questa notizia.

Come riporta anche il sito lanuovariviera.it, le sue parole sono state: “È vergognoso e inaccettabile che ancora oggi si spendano così tanti soldi per il porto di Ancona, vero e proprio pozzo senza fondo da decenni, super finanziato a discapito dei porti minori“.

La denuncia di Torquati continua: “A San Benedetto, che è il maggior contribuente con oltre 700mila euro annuali in canoni demaniali, si propone invece una nuova scandalosa cassa di colmata facendoci diventare la discarica della Regione. Invece di agire per l’ ottimizzazione della attività cantieristica, del diportismo , della pesca e di un serio studio di fattibilità per il terzo braccio e le aree limitrofe”.

Il presidente del Ceimas ha poi concluso con queste parole: “Dobbiamo uscire da questa prigione della Autorità Portuale e formare un nostro Ente Porto e accedere direttamente ai finanziamenti“. Insomma, si tratta di una soluzione ambiziosa ma secondo il punto di vista di Nazzareno Torquati questa potrebbe essere un’opzione per avere le risorse finanziarie che spetterebbero a San Benedetto.

Chissà se queste parole potranno sortire un effetto positivo e magari coinvolgere anche qualche esponente politico nel fare una mossa che possa aiutare concretamente il porto di San Benedetto.

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