Boeri a Vatican News:”Arquata deve essere ricostruita in una dimensione comunitaria e sociale, oltre che architettonica-edilizia”

L’architetto Stefano Boeri, invitato dal Vicariato nell’ambito di un ciclo di incontri sulla Laudato Si’, spiega durante un’intervista a Vatican News i criteri l’opera di ricostruzione di Arquata del Tronto.

Lo studio di architetti e tecnici capitanati proprio da Boeri infatti, ha vinto la gara per la ricostruzione del comune dell’Ascolano più colpito dal sisma 2016.
L’architetto Stefano Boeri pensa ad Arquata, come tutti gli altri piccoli centri distrutti, in un’ottica non solo puramente pensata all ricostruzione degli edifici.
“ Il rischio è quello di ricostruire gli edifici come erano e dove erano con il rischio che rimangano vuoti – spiega Boeri all giornalista.
“Il tema è dunque: come si può pensare che Arquata rinasca a partire da una socialità, da una comunità urbana che trova di nuovo un rapporto con quel territorio. Bisogna partire dal lavoro, prima di tutto, perché il lavoro è l’elemento fondamentale di legame con un territorio: lavoro nella pastorizia, nell’agricoltura, nei boschi, ma anche lavoro intellettuale che la banda larga potrà consentire. Vorrà dire portare servizi sanitari e cultura ai cittadini. Una sfida altissima che non riguarda non solo Arquata ma tutto un sistema di centri, che sono parte di una zona dell’Italia trasfigurata dal terremoto ma che era già vittima di processi di abbandono e di spopolamento molto forti”.

Sulla tempistica Boeri afferma: “Abbiamo appena saputo di aver vinto questa gara, ancora non sappiamo. Consideri che abbiamo anche progetti a Castel Sant’Angelo sul Nera e ad Amatrice. E’ un territorio ferito, straordinario. Sono anni che lavoriamo con grande assiduità in quell’area. Una costellazione di piccoli centri che, per quanto divisa in quattro Regioni e otto Province, è una sorta di piccola metropoli ad arcipelago. Non lontano da Roma, da Macerata, da Ancona. Un pezzo di Italia meraviglioso.“

 

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