Moscati “Ricostruire Tufo”: “Decisione assurda, con il comune di Arquata linea condivisa per far tornare il Governo sui suoi passi”

Un vero e proprio schiaffo ai Borghi distrutti dal sisma la decisione di non inserire il pacchetto di misure per le zone terremotate nel DL Rilancio. Sconcerto e rabbia tra le popolazioni che da quasi quattro anni chiedono solo i propri diritti. Le proposte del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, che si era concertato con amministrazioni, associazioni e comitati sembrano aver recepito tutto quello che serviva ad Arquata e agli altri comuni distrutti per ripartire davvero. Ancora una volta, nessuno sembra dare il giusto peso a quei territori, che evidentemente non sono abbastanza importanti per rientrare nelle misure di rilancio.

A questo proposito abbiamo chiesto a Carlo Moscati, presidente del “Comitato per ricostruire Tufo”, una delle frazioni di Arquata del Tronto rase al suolo dal terremoto, cosa pensano a riguardo e come intendono reagire a quest’indifferenza delle Istituzioni.

“Come associazione, nello specifico il mio è un comitato, abbiamo innanzi tutto protestato, dando voce a questa assurda decisione – ci spiega Moscati.

“Poi di concerto alle altre associazioni Arquatane abbiamo dialogato con l’amministrazione comunale affinché si trovasse una linea unitaria di protesta e affinché la stessa amministrazione coinvolgesse altri comuni del cratere per meglio amplificare e sostenere una più giusta rimostranza nei confronti del governo centrale.”

“A tal proposito domani dovremo avere ulteriori colloqui con l’amministrazione comunale per meglio definire o un documento comune o una linea condivisa affinché il governo ritorni sui suoi passi e reinserisca queste importanti misure in questo decreto di prossima conversione in legge, scadenza 18 luglio, oppure inserire, sempre queste importanti misure, nel prossimo decreto in discussione,altrimenti sempre di concerto con le altre associazioni valuteremo azioni di protesta più incisive.” – conclude Carlo Moscati.

Impostazioni privacy