Anziani in forma al lavoro in campagna, nelle Marche quasi il 14% degli agricoltori ha compiuto 80 anni e continua a tenersi occupato, mantenendo così forma fisica e salute.
Lo rivela Coldiretti Marche alla vigilia del 2 Ottobre, la Festa dei Nonni, istituita in Italia in coincidenza la giornata religiosa dedicata agli Angeli Custodi. E proprio come custodi, gli anziani in agricoltura resistono al fianco dei giovani ai quali hanno passato testimone e conoscenze nel segno della tradizione.
Nella nostra regione sono oltre 13mila le posizioni Inps dei coltivatori diretti. Giovani non mancano ma cosa spinge gli anziani a restare al lavoro? Intanto c’è il forte legame affettivo con la terra che continuano a frequentare (anche se la titolarità dell’aziende è già passata di mano) con il conseguente obbligo di iscrizione all’Inps a fini assicurativi.
D’altra va considerato che le pensioni sono molto basse: la media è di 513 euro mensili e dunque c’è la necessità di lavorare per aumentare il proprio reddito. Ovviamente evitando lavori di fatica.
I “nonni” marchigiani in agricoltura hanno la possibilità di affiancare loro coetanei in progetti di longevità attiva oppure insegnare ai bambini degli agriasilo come si cura una pianta, come far crescere l’insalata, piantare un seme o conoscere gli animali della fattoria. Tutto questo, tra attività, aria aperta e buona alimentazione gioca un ruolo attivo nella loro salute.
Gli ultimi dati Istat indicano le Marche come una delle regioni più longeve d’Italia con una speranza di vita di 85,9 anni per le donne e di 81,6 per gli uomini. Gli over 80 rappresentano quasi il 9% della popolazione regionale e sono ben 447 gli ultra centenari. Non un caso visto che questa combinazione di elementi è stata indicata come elisir di lunga vita anche dall’Inrca, con un progetto che ha visto la collaborazione di Coldiretti Marche: gli anziani attivi preservano molto meglio la salute rispetto ai pari età che invece conducono una vita sedentaria.