Il Governo, che fino a pochi giorni fa escludeva la possibilità di un nuovo lockdown generalizzato, già da martedì dichiarava “Dobbiamo evitare di far ripiombare il Paese in un nuovo lockdown nazionale”. Ieri le dichiarazioni sono state inequivocabili. A Capri, il Premier Conte, alla domada di un giornalista sulla dichiarazione del Virologo Crisanti (è nelle cose che ci sarà un lockdown a Natale), ha risposto con una frase da cui si evince che il Governo non esclude nulla “Io non faccio previsioni. Io faccio previsioni sulle misure più idonee, adeguate e sostenibili per prevenire un lockdown. Molto dipenderà dal comportamento dei cittadini”.
“La situazione non può non preoccupare – continua il Premier- se non rispettiamo le restrizioni, e si lascia correre il contagio, il rischio è che non ci saranno più i numeri nelle terapie intensive”. Il monito alle Regioni, a cui Giuseppe Conte ricorda la possibilità di introdurre misure più restrittive, laddove se ne riscontrasse la necessità, è di introdurre le zone rosse “dobbiamo chiudere temporaneamente determinate aree” auspicando un senso di responsabilità di cittadini e istituzioni.
Resta da sciogliere il nodo Dpcm. Si pensa infatti alla possibilità di una modifica, al fine di inaspirne le misure. Tutto per arginare il pericolo assembramenti, soprattutto dopo il coprifuoco introdotto dalla Francia di Macron. “Sono stato preoccupato sin dall’inizio, figuriamoci se non lo sono adesso” – dichiara il Ministro della Salute Roberto Speranza mentre il Comitato Tecnico Scientifico mette sul tavolo una relazione che sprona il Governo ad intervenire sui trasporti. Pungola l’esecutivo anche Riccardo Nencini, Presidente della Commissione Cultura del Senato “Sarà un novembre drammatico, il Cts dice che treni e bus sono possibili focolai”.