OSPEDALE MADONNA DEL SOCCORSO. I consiglieri Falco e Curzi: dobbiamo constatare che forse occorre rinfrescarle la memoria sul pessimo operato svolto in questa provincia e a discapito di tutto il territorio costiero

I consiglieri comunali Rosaria Falco e Marco Curzi: “Pur avendo provato ad ignorare gli sproloqui e le derive autoritaristiche della signora Casini, dobbiamo constatare che forse occorre rinfrescarle la memoria sul pessimo operato svolto in questa provincia e a discapito di tutto il territorio costiero. Non ci soffermiamo che un attimo poi sul ridicolo intervento del suo ex collega nella sua ex maggioranza regionale, che, muto come sempre sulle affermazioni della ex vicepresidente, non trova di meglio che incolpare della situazione la nuova giunta. Che il PD ascolano difenda a priori le posizioni della signora appare alquanto prevedibile ed evidente, considerata la levatura della politica pedemontana, quale indegna dimostrazione di campanilistico attaccamento a privilegi ingiustificabili e agli interessi elettorali in gioco, anche a costo di innescare un braccio di ferro epocale con il PD costiero, quasi che la salute, la sicurezza ed i diritti dei cittadini debbano essere subordinati ai rapporti di forza tra correnti (rectius interessi) politiche. Tale sig. Procaccini corre in soccorso della signora, derubricando la protesta e la rivendicazione dei diritti della maggior parte dei cittadini di questa provincia a polemiche orchestrate dalla destra, cosa palesemente sconfessata dal riscontro di un impavido esponente del PD costiero che osa contrastare finalmente il sistema ben orchestrato ascolano-offidano. Purtroppo ancora lo stesso sistema, finché i tempi dell’emergenza non permetteranno una totale revisione.
Partiamo dall’affermazione della gentile signora, per cui il Madonna del Soccorso avrebbe usufruito di finanziamenti governativi per i nuovi posti letto. Ricordiamo che gli unici fondi ricevuti e impiegati dal nostro ospedale sono stati quelli relativi ai posti letto delle terapie intensive, aumentati a San Benedetto in quanto, lo ricordiamo a lei ed al suo entourage di tifosi, Ascoli non volle la rianimazione Covid, accampando la scusa, sin dal primo paziente positivo, che la pressione negativa necessaria mancava al Mazzoni: sono arrivati solo i posti letto, senza neanche il personale, che è stato sottratto agli altri servizi e sottoposto ad un superlavoro pazzesco, per il resto, il nulla assoluto. La vecchia e scaltra amministrazione decise, anzi ordinò a mo’ di Gestapo, l’evacuazione del Madonna del Soccorso nottetempo e senza alcun confronto con le istituzioni locali da parte della direzione di AV5 (come lamentato del resto ieri anche dal sindaco di Ripatransone che ha preso atto a cose fatte dell’evacuazione degli ospiti della rsa). Ci risulta che Piunti nulla sapesse (che novità) se non a cose fatte, dunque come poteva rifiutare gli asseriti finanziamenti? La signora ha sostenuto la bontà di tale scelta arbitraria di creare un ospedale solo Covid proprio nella zona più popolosa e bisognosa di servizi sanitari, senza dotarlo del personale necessario, né di tutte le attrezzature occorrenti per la diagnosi del virus, che sono state date solo ad Ascoli. Tuttora infatti non c’è verso di disporre dell’attrezzatura per analizzare i tamponi senza dover attendere i tempi del laboratorio di Ascoli, comprensibilmente oberato, quando invece gli ambulatori privati sono legittimati a farlo. Logico no, quando si vuole distruggere.
Logico anche averci negato in primavera il reparto di malattie infettive con la pneumologia, e addirittura aver dovuto ora fare pressioni per attivare i 20 posti letto attrezzati donati al Mazzoni per il Covid in primavera, che non avevano ospitato un solo malato Covid, con resistenze che ci riferiscono fortissime, pur di coltivare l’illusione di restare “puliti” e di poter scaricare le “rogne” ed il lavoro pesante tutti a San Benedetto, complice una politica cittadina priva di spessore e di autorità. Come mai se i numeri sono critici come ricordato dalla consigliera, il Mazzoni non ha ancora attivato tutti i 20 posti letto di malattie infettive? E poi vantarsi di essere riusciti a bloccare l’epidemia di marzo, non appare un tantino autoreferenziale, considerato che non avevamo davanti né l’inverno intero né l’ondata dell’influenza stagionale? Signora Casini, vi è solo andata bene senza troppe tragedie, con mille comprensibili criticità e mille inefficienze puntualmente segnalate, grazie al sacrificio dei nostri concittadini e operatori sanitari e all’occhio vigile del comitato. E ve ne siete infischiati di predisporre i percorsi e di reperire il personale sin da questa estate, troppo impegnati a fare campagna elettorale e ad acquistare inutili robot, nonostante un picco dei contagi evidente per tutto il mese di agosto e mai rilevato da alcuno di voi, che rendeva ampiamente prevedibile l’evoluzione attuale. Ve ne siete fregati di preparare il vostro territorio e tutelare i vostri concittadini, dalla montagna ad Ascoli, dalla vallata fino alla costa.
La consigliera sostiene inoltre la necessità di attivare 120 posti letto Covid a San Benedetto, asserendo che non si possa sacrificare una parte della Medicina di Ascoli, stante l’assoluto bisogno di tale reparto lì: quali dati epidemiologici, quali motivazioni tecniche concrete a supporto di tali parole? Queste affermazioni esprimono solo delle prese di posizione nette: che i padroni abitano ad Ascoli e solo loro possono decidere cosa si può fare della sanità provinciale, e che quindi di conseguenza esistono cittadini di serie A e cittadini di serie Z.
Ci chiediamo anche come mai ad Ascoli non possano essere attivati posti letto per mancanza di personale ed invece a San Benedetto tutto si può fare in spregio ed in violazione delle norme? Ad esempio: al Madonna del Soccorso sono stati attivati 8 posti semintensivi, come da lettera della Sansoni del 30 ottobre, ultimo suo regalino prima della pensione, nelle stanze prima destinate all’osservazione temporanea del PS. Qui sono stati messi i pazienti ventilati con MIV e CPAP, che in base alla legge andrebbero messi in stanze a pressione negativa, che qui sarebbe assente, come ci è stato riferito da più fonti. Stanze che era stato stabilito dovessero essere messe a pressione negativa. Poi si è scelto (da chi e perché non si sa, forse) di non farlo e di attivarne sei nella MURG al piano -1. Però sembra che lì non ci possano andare i pazienti Covid perché qualcuno ha deciso che debbano essere usate per altre cose. Al contrario, al Mazzoni tutti sono ligi alle regole, dunque non ci sono pazienti ventilati in MURG, non disponendo tale reparto di stanze a pressione negativa.
E poi, dulcis in fundo, la signora ne approfitta per rispolverare e riproporre come una panacea il sempreverde il mai dimenticato né abbandonato progetto di Pagliare, definito “il terzo ospedale”, suggerendo la ancora possibile eventualità di avere in questa povera provincia, afflitta più di altre dalla carenza di personale, addirittura tre ospedali, idea tanto cara, oltre che ai costruttori, al suo collega Urbinati, quanto fondata su malafede e/o ignoranza, quanto mai pericolosa in tempi come questi, foriera di sprechi sconsiderati di risorse, e già ampiamente bocciata dalla nuova amministrazione regionale. Alla signora suggeriamo per il futuro di fare una opposizione decorosa e più sensata, evitando magari di tirare fuori in modo davvero inconferente il paravento ritrito ed impresentabile del campanilismo della costa nei confronti del capoluogo. Le ricordiamo anche quando scappò dall’incontro in Comune accusando di campanilismo chi stava semplicemente mostrando i dati, cui la signora, abbiamo scoperto, è profondamente allergica”.

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