Cgil Marche, cala l’occupazione. Tracollo per il lavoro femminile

Cala l’occupazione, soprattutto quella femminile, nella Regione Marche. E’ quanto emerge dai dati ISTAT, elaborati dall’IRES CGIL Marche.

Nelle Marche, il numero degli occupati è pari a 638 mila unità ovvero oltre 35mila occupati in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari a -5,4%. Quasi in doppio del dato nazionale (-2,6%) e anche superiore al dato del centro Italia (-3,8%).
Gli occupati dipendenti diminuiscono del 2,9% pari a 14mila unità rispetto al 2019, un dato leggermente più alto di quello nazionale (-2,2%); gli autonomi subiscono una pesante diminuzione del 13%, pari a circa 20mila unità, un dato che è il triplo rispetto a quello italiano (-4,1%) e il doppio rispetto a quello del Centro (-6,8%).
Il tasso di disoccupazione si attesta intorno all’8,1%, in leggero aumento rispetto allo stesso trimestre del 2019.
La ripresa delle attività economiche e del conseguente lavoro dopo il lockdown è ancora ferma e ha costretto tanti disoccupati a smettere di cercare lavoro quindi a divenire inattivi soprattutto in questi ultimi mesi.
Per effetto di questo fenomeno i disoccupati in numero assoluto aumentano solo di 1000 unità passando da 52mila del III trimestre 2019 ai 53mila attuali.
Il dato degli inattivi, al contrario, cioè di quelli che non cercano lavoro, registra infatti un ulteriore impennata pari al 9,3% e a oltre 305mila unità.

“Rispetto al trimestre precedente in cui avevamo assistito nelle Marche ad una sostanziale tenuta dell’occupazione, -dichiara Elisa Marchetti responsabile Ires Marche – ora vediamo gli effetti veri della pandemia, soprattutto sugli occupati autonomi. L’aumento degli inattivi mette in evidenza lo scoraggiamento nel cercare lavoro e, quindi, la conseguenza uscita dal mercato del lavoro di molti cittadini marchigiani”.

Una particolare attenzione va portata alla situazione del lavoro delle donne, che subisce un vero e proprio tracollo nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente: tra i lavoratori dipendenti il calo è interamente rappresentato dal lavoro femminile con una perdita di oltre 14mila unità e a fronte di un lievissima crescita del lavoro degli uomini.

“La situazione sul versante occupazionale peggiora di giorno in giorno; questi dati mettono in risalto la gravità della situazione nella regione, molto più marcata rispetto ai dati nazionali – dichiara Giuseppe Santarelli, Segretario CGIL Marche – Con gli ammortizzatori sociali attualmente a disposizione, assolutamente insufficienti ed inadeguati, il rischio per il 2021 è la tenuta sociale del Paese. Stiamo chiedendo al Governo di riformare gli strumenti includendo i tanti soggetti che sono stati ristorati con i bonus in questi mesi e aumentando la capacità di tutela degli ammortizzatori. Alla Regione Marche chiediamo, da settimane, di aprire una discussione per prepararsi a fronteggiare il probabile aumento dei disoccupati. Vediamo da parte della nuova Giunta un grande immobilismo.”

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