“Lo slittamento dell’applicazione delle misure contenute nel decreto legge n. 34 varato dal governo lo scorso maggio, riguardanti il potenziamento delle terapie intensive e semi intensive nelle strutture ospedaliere marchigiane, non è imputabile alla giunta Ceriscioli, bensì all’espletamento di tutte procedure tecniche e amministrative previste dalla normativa vigente. Purtroppo per l’assessore Saltamartini, che in questi ultimi mesi si è prodigato in tutti i modi per attribuire la mancanza di tali strumentazioni sanitarie alla precedente Amministrazione, la verità alla fine viene sempre a galla. Di questo vogliamo ringraziare il direttore generale dell’Asur Marche Nadia Storti, che con la puntuale relazione svolta questa mattina in commissione, ha permesso di evidenziare le profonde differenze tra le fantasiose ricostruzioni dell’assessore alla Sanità e la realtà dei fatti”.
A dirlo in una nota congiunta sono i consiglieri regionali del Partito Democratico Maurizio Mangialardi e Romano Carancini, componenti della quarta commissione consiliare Sanità e Politiche sociali.
“Ancora più clamorosa – proseguono Mangialardi e Carancini – è la verità emersa sul numero di vaccini anti influenzali messi a disposizione delle strutture sanitarie dalla precedente Amministrazione. In consiglio regionale l’assessore Saltamartini aveva lamentato le poche dosi disponibili, indicando nella cifra di 800 mila vaccini fabbisogno per l’intera regione. Oggi, grazie ancora all’intervento del direttore Nadia Storti, non solo scopriamo che i 423 mila ordinati dalla giunta Ceriscioli rappresentano il 40% in più rispetto a quelli acquistati lo scorso anno, ma che addirittura sono stati pienamente sufficienti a coprire la totalità delle richieste. Se ancora non se ne fosse accorto, a Saltamartini ricordiamo che la campagna elettorale è finita ed è tempo che dimostri concretamente di saper fare ciò per cui i suoi elettori lo hanno eletto. Qualora invece non vi riuscisse e volesse continuare a nascondersi dietro le critiche all’Amministrazione Ceriscioli, gli consigliamo di farlo sincerandosi quanto meno della correttezza di ciò che dice”.