Ameli:”Consulenza all’Università di Parma, uno schiaffo a quella di Ascoli”

Il consigliere di minoranza Francesco Ameli, con una nota, commenta la decisione della giunta di stipulare una convenzione con l’Università di Parma, anziché quella di Ascoli.

La decisione della Giunta del comune di stipulare una convenzione tra il Comune di Ascoli Piceno e l’Università degli Studi di Parma – Dipartimento di Ingegneria e Architettura anziché individuare la facoltà di Architettura con sede ad Ascoli è l’ennesimo affronto che l’amministrazione guidata da Fioravanti fa alla nostra università.

“Nemo propheta in patria” verrebbe da dire: abbiamo una facoltà di architettura che è un vanto per tutto il territorio, ma anziché valorizzarla la giunta sceglie di snobbare Ascoli nei confronti di Parma. Le apparenze dicono altro ma la sostanza è certa: c’è una chiara volontà politica di estromettere dalla vita cittadina la facoltà di Architettura.

La delibera è stata oggetto anche della discussione del consiglio comunale di ieri: il sindaco nonostante le nostre ripetute richieste puntuali, ha come al solito eluso la risposta sull’opportunità politica di tale scelta.

È giunto il tempo che si apra in città una discussione seria sulla visione strategica e sui punti fondamentali del ruolo dell’Università nella città di Ascoli Piceno soprattutto ora che il Covid ha cambiato le nostre abitudini. Noi pensiamo, convintamente che l’azione amministrativa debba svolgersi in stretta collaborazione con l’Università per avere una consapevolezza dei bisogni e dunque degli interventi necessari. Questo permetterebbe anche all’amministrazione di rinsaldare un rapporto fondamentale troppo trascurato negli anni.

Pensiamo che solo grazie all’università possa essere fatto il ripensamento degli spazi del centro e delle periferie, la ricostruzione degli edifici pubblici dopo il terremoto, la mobilità sostenibile, la stessa riqualificazione dell’Area Carbon da tempo ferma al palo.

Purtroppo invece questa giunta sceglie di isolare il mondo dei saperi al fine di non intaccare gli equilibri ed i poteri forti che si sono oramai solidificati nel contesto cittadino. Forse la partecipazione fa paura, ma è un rischio che una città che guarda al futuro deve essere in grado di mettere in atto.

Il coinvolgimento diretto di studenti e docenti nella progettazione e nell’elaborazione di idee nuove per la città, porterebbe una partecipazione vera alla vita di Ascoli arricchendo soprattutto il centro storico di nuove risorse. Non pensiamo sia un caso che la Scuola di Architettura sia stata sistematicamente estromessa dai rari progetti realmente trasformativi degli ultimi 25 anni: il PRG, l’area Carbon, il ponte di Monticelli, Lo stadio, la trasformazione della Piceno Aprutina “in strada mercato”.

Ci aspettiamo, infine, un nuovo protagonismo del CUP, da troppo tempo silente rispetto al proprio ruolo tanto che sembra abbia abdicato rispetto alla propria funzione.” -conclude Ameli.

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