Ennesimo avvelenamento di cani e gatti a Piane di Morro, frazione di Folignano. La sezione ascolana della Lega per l’abolizione della Caccia offre una ricompensa di 500€ a chi individua i responsabili.
Di seguito il comunicato.
“La cattiveria umana non ha limiti e continua a trovare facile sfogo verso le vittime più innocenti e indifese: gli animali, in più randagi! E quando la cattiveria si unisce alla vigliaccheria più assoluta, entra in azione l’essere più ignobile: l’avvelenatore, il vigliacco più subdolo che agisce sapendo che nessuno probabilmente riuscirà a prenderlo, tanto da andare persino vantandosi in giro di non tollerare i gatti randagi e voler ricorrere al veleno! Sì proprio così: a Piane di Morro, Folignano, dove vivono da anni alcune colonie feline accudite dai residenti di viale Venezia, nei mesi scorsi diverse persone non si sono fatte scrupolo di fare simili affermazioni in giro…. e purtroppo qualcuno di questi incivili è passato ai fatti!
La responsabile di una piccola colonia felina, regolarmente censita al Comune di Folignano e all’ASUR, aveva da pochi mesi intrapreso insieme alla LAC la sterilizzazione di alcune gatte, quando lo scorso dicembre aveva notato una femmina, solitamente inavvicinabile, venirle incontro moribonda come in cerca di aiuto. Nonostante il soccorso immediato l’animale purtroppo era deceduto immediatamente, indirizzando il veterinario verso un incidente. Invece, nei giorni a seguire, l’amara scoperta: diversi animali sembravano scomparsi e dopo numerose ricerche dei residenti insieme alle Guardie Zoofile della LAC, sono stati rinvenuti i corpi di altri 2 gattini che non avevano avuto scampo.
Le nostre Guardie Zoofile hanno subito effettuato tutti i rilievi necessari e attivato il Servizio Veterinario per la procedura prevista dall’OM sul divieto di esche o di bocconi avvelenati.
Mentre i felini deceduti venivano analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di Fermo per sospetto avvelenamento, purtroppo non vi è stato riscontro da parte del Comune, tenuto per legge a predisporre nell’area interessata appositi cartelli per segnalare il pericolo di bocconi avvelenati.
E così ancora pochi giorni dopo il povero Fox, un simpaticissimo spitz benvoluto da tutti, mentre passeggiava nell’area verde adiacente al condominio in viale Venezia è stato colto da un malore irreversibile morendo in pochi minuti sotto gli occhi sconvolti dei proprietari che non hanno avuto nemmeno il tempo di un consulto veterinario. Le nostre Guardie Zoofile hanno nuovamente allertato le Autorità, in particolare i Carabinieri Forestali che hanno effettuato un sopralluogo con l’unità Cinofila, che però non ha dato esito. Da pochi giorni è arrivata la conferma da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, dove è stato analizzato il corpo di Fox, circa l’ingestione da parte del cagnolino di un potente insetticida che non lascia scampo e determina una morte rapidissima colpendo il sistema nervoso, con tremori, convulsioni e paralisi respiratoria.
Siamo veramente stanchi di assistere impotenti a queste atrocità: è intollerabile che nessuno faccia nulla per prevenire e reprimere questo fenomeno ormai fuori controllo. Il Comune non si è mosso, nonostante la legge preveda degli obblighi specifici di informazione dei cittadini mediante tabellazione, e bonifica che forse avrebbero potuto evitare almeno la morte di Fox
E perché nessuno, se non noi associazioni, si interessa seriamente a perseguire programmi di sterilizzazione degli animali, anche di proprietà, tamponando così naturalmente il fenomeno del randagismo per il bene di tutti, in primis degli stessi animali, ma anche di chi non li tollera?
Solo l’indifferenza delle istituzioni spinge soggetti dall’animo criminale a ricorrere ancora oggi a questi metodi atroci e barbari, che oltretutto mettono a rischio anche altre categorie di animali e persone. Occorre ricordare infatti che i bocconi avvelenati non producono solo l’atroce morte degli animali che li hanno ingeriti, ma le carcasse stesse possono a loro volta provocare il decesso di altri animali, soprattutto rapaci e volpi, innescando una terribile reazione a catena. Il veleno contenuto nelle esche e bocconi può inoltre diffondersi nell’ambiente inquinando il terreno e le acque superficiali, o entrare direttamente in contatto con la popolazione, in particolare i bambini, esponendola al rischio di avvelenamento
Di fronte ai referti ufficiali, la LAC, insieme ai proprietari di Fox e ai responsabili delle colonie feline, sta preparando una denuncia per i numerosi reati commessi con questo gesto ignobile: violazioni del c.p. (uccisione di animali, getto di sostanze pericolose), violazione della L. 281/91 che tutela le colonie feline e vieta a chiunque di maltrattare i gatti, violazione della legge sulla fauna selvatica (L 157/92), violazione dell’OM citata e molti altri.
Nel clima di violenza ormai dilagante e fuori controllo in tutti i campi, qualcuno potrebbe ritenere secondari questi reati. Ricordiamo invece, che chi si rende autore di questi comportamenti dimostra un’indole violenta e sprezzante della legalità ed è ormai ampiamente dimostrata la correlazione tra violenza e reati a danno degli animali e violenza verso le persone, specie più deboli. E poiché la sicurezza vigliacca dell’avvelenatore è di non essere visto, muovendosi quando gli animali sono soli, ci auguriamo invece per una volta che qualcuno abbia visto o sentito informazioni utili, avendo diverse persone apertamente manifestato intenzioni criminali.
Sarebbe giusto che ogni tanto qualcuno pagasse per tutto il dolore arrecato ad esseri viventi che non davano fastidio a nessuno e che si accontentavano di poco, dando in cambio tanto affetto alle persone che gli volevano bene. Esseri dotati di sensibilità, innocenza e sentimenti molto più profondi dell’individuo che li ha eliminati!
La LAC offre una ricompensa di 500 € a chi permetterà di identificare e denunciare questo criminale pericoloso per tutta la società: per favore cercate di ricordare qualsiasi particolare utile! (per segnalazioni mail: lacap@abolizionecaccia.it – tel 328 8880553).
Sabrina Simonetti Responsabile LAC Ascoli Piceno”.