Questioni di trasparenza e di opportunità nell’assegnazione delle risorse previste dal bando Marche Palcoscenico Aperto, pubblicato dalla Regione nel novembre 2020. Le evidenziano Marta Ruggeri e Simona Lupini dei 5 Stelle, che invitano il presidente della giunta marchigiana, Francesco Acquaroli, a fornire chiarimenti in consiglio regionale. Il bando in questione, cui ha collaborato l’associazione per le attività teatrali Amat, prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 5.000 euro, che può essere attivato anche a teatri chiusi, e sono 60 i progetti ammessi al finanziamento regionale.
«Riteniamo che sia necessario verificare – argomenta Ruggeri – se l’assegnazione delle risorse a compagnie teatrali oppure a singoli artisti professionisti abbia rispettato i requisiti del bando. In particolare il requisito della residenza delle Marche, perché da alcune segnalazioni risulterebbe che sono state finanziate compagnie di altre regioni. Vogliamo inoltre sapere dal presidente Acquaroli quali azioni intenda adottare, qualora risultasse che siano stati finanziati progetti in assenza dei requisiti previsti dal bando».
L’interpellanza di Ruggeri e Lupini muove dai principi (trasparenza, imparzialità dell’azione amministrativa) enunciati dalla legge 241/1990 riguardo a sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e attribuzione di vantaggi economici. Date queste premesse, le consigliere dei 5 Stelle hanno individuato anche ulteriori elementi che a loro giudizio meriterebbero attenzione da parte della giunta Acquaroli.
«Chiediamo – prosegue Ruggeri – se intenda far pubblicare sul sito istituzionale della Regione la graduatoria dei progetti, con i relativi punteggi e il finanziamento ottenuto, considerando che è stato sovvenzionato con soldi pubblici. A nostro parere la giunta deve inoltre specificare se ritenga opportuno che siano stati finanziati soggetti artistici già assegnatari, anche in modo indiretto, di contributi ordinari del Fondo unico per lo spettacolo. Il bando Marche Palcoscenico Aperto è infatti una misura emergenziale per sostenere i lavoratori dello spettacolo esclusi da qualsiasi sovvenzione ministeriale. Chiediamo infine se si valuti opportuno e compatibile l’affidamento della selezione dei progetti all’attuale direttore di Amat, che è al tempo stesso direttore del Consorzio Marche Spettacolo: soggetti che ne fanno parte, ci è stato segnalato, avrebbero presentato progetti per il bando».