San Benedetto, 211 mascherine lasciate a terra. Le raccolgono i volontari di “Questione Natura”

I giovani dell’Associazione ‘Questione Natura’ hanno deciso di dedicarsi alla raccolta dei dispositivi di protezione abbandonati lungo le strade di San Benedetto e Porto d’Ascoli.

Attenti alle tematiche ambientali, i volontari cercano di sensibilizzare le persone al rispetto dell’ambiente circostante, alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.
Roberto Cameli, il presidente di Questione Natura, ci racconta di cosa si occupa l’Associazione.

“Questione Natura è un’associazione di promozione sociale, ci occupiamo di:
Ambiente, i vari eventi di raccolta rifiuti che organizziamo, il rispetto verso madre natura e l’importanza di imparare a crescere e vivere in relazione ad essa, e non in contrasto come spesso accade.
Animali, il rispetto verso di loro in quanto esseri viventi come noi e l’importanza di un avvicinamento, anche solo ideologico inizialmente, ad una dieta vegana e sana per noi, per gli altri esseri viventi e per il pianeta. (Ricordate: i gladiatori romani erano tutti vegetariani).
Giovani, politiche per i giovani fatte dai giovani. Grande carenza sul nostro territorio, che ci vede sempre più espatriare.
Cultura: ripristinare i grandi spazi verdi e gli antichi tesori pubblici che offre il nostro territorio, imparando a rispettarli quando vi sosteggiamo nella quotidianità.
Volontariato: aiutare chi è più in difficoltà di noi, senza chiedere nulla in cambio, questo è il significato della vita.”

L’iniziativa di raccolta si è tenuta a San Benedetto e nella zona di Porto d’Ascoli, a breve i volontari si recheranno anche ad Ascoli Piceno.

“Abbiamo fatto 2 tappe a San Benedetto del Tronto e una a Porto d’Ascoli. In totale il numero di mascherine raccolto è stato sorprendente: 211 – come hanno spiegato sulla loro pagina social Questione di Natura.
“Non penso ci sia molto da dire. San Benedetto conta circa 50 mila abitanti, ed è anche il centro della vita della zona luogo di ritrovo per persone di molti comuni limitrofi. Insomma qui non cerchiamo un colpevole, il colpevole siamo noi tutti. Ma la situazione è intollerabile e insostenibile. C’è un urgente bisogno di attenzione nei confronti del mondo, che ci appartiene, e così sprofondiamo insieme. Prestiamo attenzione a non gettare o smarrire le mascherine a terra, e di raccoglierle se serve, muniti delle giuste precauzioni.”

“In questo periodo delicato per tutti, girando per le vie della città e per i vari scorci naturali ci siamo accorti della continua presenza di mascherine ovunque, nell’indifferenza generale. Allora ci siamo decisi a scendere in campo e raccoglierne quante più possibile per dare l’esempio agli altri nella speranza che smettano di gettarle a terra e che qualcuno, carico di spirito, buona volontà e le giuste precauzioni possa raccoglierne qualcuna’ – conclude il presidente Cameli.

 

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