“Aiutiamo le imprese subito. Tante rischiano di chiudere per semopre. Per questo chiedo che il presidente Acquaroli intervenga immediatamente con risorse dirette. Noi lo abbiamo fatto un anno fa”.
Così la consigliera Manuela Bora sulla grave crisi che sta investendo il sistema delle imprese marchigiane.
“Il 22 dicembre scorso – spiega la consigliera – a Loreto, grazie all’opera di sequenziamento dei nostri straordinari operatori sanitari dell’Ospedale di Torrette, la variante inglese veniva scoperta per la prima volta in Italia. Se quel campanello d’allarme fosse stato valutato seriamente dalla giunta Acquaroli e se fossero stati presi per tempo i conseguenti provvedimenti restrittivi, oggi probabilmente saremo qui a raccontare una storia diversa.
Purtroppo, invece, a causa dell’inerzia e della colpevole leggerezza con cui l’amministrazione regionale ha affrontato la situazione, prima nella Val Musone e poi nella provincia di Ancona, tutte le Marche sono piombate in zona rossa. Ormai da due settimane tutte le attività economiche sono chiuse e questa è solo l’ultima coda di un periodo di fortissime restrizioni. A partire da novembre, infatti, con l’entrata in vigore del sistema dei colori, la nostra Regione è stata spesso anche in zona arancione, senza contare i provvedimenti straordinari presi nel periodo natalizio”.
“Ai tanti piccoli imprenditori e commercianti – continua la Bora – bisogna dare risposte immediate: è necessaria subito una nuova manovra regionale con contributi significativi per le attività economiche. A livello nazionale, la situazione è migliore rispetto a quella locale, ma da oggi ben 8 altre Regioni diventano interamente rosse. A causa di questa nuova, ulteriore ondata di chiusure il Governo ha già pronto un Decreto Legge, che sarà approvato in settimana, con misure di sostegno per fronteggiare gli effetti negativi sul tessuto economico delle zone rosse.
E la nostra Regione cosa sta facendo?
Nella primavera scorsa la Giunta Ceriscioli, per rilanciare la ripresa economica dopo 2 mesi di lockdown, mise sul piatto 210 milioni di euro tramite una Piattaforma online e approvò la legge 13/20, di cui fui promotrice, che istituì un fondo di oltre 14 milioni di euro per il sostegno immediato alle attività produttive e al lavoro autonomo, fornendo una significativa iniezione di liquidità tramite i Confidi, con prestiti garantiti di lunga durata a un tasso di interesse agevolato. Se per quei due mesi di chiusure furono prese queste imponenti misure, quanto maggiore dovrebbe essere oggi lo sforzo a salvaguardia e promozione delle nostre attività economiche, visto che siamo già al quarto mese di restrizioni e abbiamo di fronte altre settimane (almeno tre) di durissima zona rossa? Ebbene, la giunta Acquaroli dal suo insediamento a settembre dell’anno scorso ha solamente rifinanziato la legge 13, ereditata dalla Giunta Ceriscioli, con 3 milioni di euro (circa un quinto della dotazione iniziale per lo scorrimento della vecchia graduatoria), ha concesso contributi forfettari per circa 7 milioni di euro (un trentesimo delle risorse previste dalla Giunta di centrosinistra) e ha fatto qualche scorrimento di graduatoria. Misure che ho votato, anche se dall’opposizione, perché utili e assolutamente coerenti con lo spirito di quelle messe in campo dalla Giunta di cui facevo parte”.