500mila+libri+sono+appena+stati+cancellati%3A+ora+trovarli+%C3%A8+praticamente+impossibile
ascolicityrumorsit
/prima-pagina/500mila-libri-sono-appena-stati-cancellati-ora-trovarli-e-praticamente-impossibile.html/amp/
Prima Pagina

500mila libri sono appena stati cancellati: ora trovarli è praticamente impossibile

Una procedura di cancellazione massiccia di libri ha avuto inizio, creando tante difficoltà a studenti e comuni lettori. Cosa sta succedendo?

La distruzione dei libri ci riporta a scenari dispotici, che hanno caratterizzato la storia o film apocalittici. Eppure, è una pratica che si sta svolgendo proprio in questi giorni, ma che abbraccia il concetto di tutela e non di proibizionismo.

Un’operazione di rimozione massiccia di libri ha avuto inizio: cosa sta succedendo? – ascoli.cityrumors.it

Internet Archive (IA), la rinomata biblioteca digitale che mira ad ampliare l’accesso ai libri online, ha dovuto rimuovere circa 500.000 titoli dalla sua collezione. Tale mossa segue una sentenza favorevole nei confronti degli editori degli stessi, in una causa legale che ha segnato una “perdita devastante” per molti lettori. La comunità dei sostenitori di IA, infatti, ha implorato gli editori di interrompere la rimozione dei libri e di ripristinare l’accesso alla collezione digitale.

Internet Archive rimuove migliaia di libri dalla collezione: è tutta una questione di copyright?

Nel giugno di quest’anno, Internet Archive ha annunciato attraverso un post sul blog che gli editori hanno forzato l’eliminazione massiccia dei titoli, causando un impatto significativo su coloro che dipendono dalla biblioteca digitale per accedere a testi altrimenti inaccessibili. Per ribaltare la decisione, l’IA ha deciso di fare appello, sperando di convincere la Corte degli Stati Uniti nel Secondo Circuito che il loro prestito digitale controllato dovrebbe essere considerato di “giusto uso”, secondo la legge sul copyright.

IA sostiene che gli editori non abbiano fornito prove concrete di danni al mercato degli e-book provocati dalla biblioteca aperta e che il prestito digitale serve meglio gli scopi della legge sul copyright. Chris Freeland, direttore dei servizi bibliotecari dell’IA, ha spiegato nel blog che Internet Archive utilizza tecnologie di sicurezza standard per evitare il download e la redistribuzione non autorizzata dei libri, simili a quelle impiegate dagli editori commerciali.

La più grande biblioteca digitale americana è in pericolo – ascoli.cityrumors.it

Tuttavia, gli editori sostengono che l’IA non dovrebbe prestare i libri che possiede, costringendoli a rimuovere più di mezzo milione di titoli. Il 28 giugno sono iniziate le discussioni orali in appello, dando alla biblioteca digitale l’opportunità di difendere le proprie pratiche. Freeland ha ribadito che il loro obiettivo è semplicemente permettere agli utenti di prendere in prestito e leggere i libri posseduti dall’IA, come avviene per qualsiasi altra biblioteca.

Ha sottolineato che questa controversia va oltre Internet Archive, toccando il diritto fondamentale all’accesso all’informazione, elemento cruciale per qualsiasi società democratica. I sostenitori di IA hanno fatto sentire la loro voce, firmando una lettera aperta agli editori per chiedere la cessazione delle rimozioni. Questa, firmata da quasi 19.000 persone, evidenzia l’impatto negativo che le eliminazioni dei titoli hanno avuto su accademici, studenti, educatori e comunità svantaggiate.

I firmatari sostengono che le rimozioni danneggiano famiglie a basso reddito, persone con disabilità, comunità rurali e LGBTQ+, che spesso non hanno accesso a biblioteche locali o non si sentono sicure nell’accedere a determinate informazioni in pubblico.

Freeland ha affermato che potrebbe volerci molto tempo prima che venga raggiunta una decisione finale sul caso. Intanto, l’IA continua a crescere, digitalizzando libri per la conservazione e fornendo accesso alle sue collezioni digitali tramite prestiti interbibliotecari e altri mezzi. L’Internet Archive rimane un’ancora di salvezza per tante persone, soprattutto in aree rurali e comunità svantaggiate, che altrimenti non avrebbero accesso a queste risorse vitali.