Un progetto innovativo, avviato nel 2020 e portato avanti anche nel 2021 per educare le giovani generazioni a un processo virtuoso di tutela del proprio territorio e stimolare, nel contempo, una riflessione sul tema del prendersi cura del bene comune: ecco “Ci Sto? Affare fatica – Facciamo il bene comune” coordinato dal Csv Marche e finanziato dalla Regione Marche, che durante il periodo estivo del 2020 e del 2021 ha visto la partecipazione attiva di tantissimi giovani, oltre 1500 nella fascia d’età 16-21 anni, provenienti da tutte le province marchigiane.
Per fare un bilancio delle attività del biennio e rilanciare l’esperienza nei territori interessati, lunedì 22 novembre a partire dalle 14.30 si terrà nell’Aula magna di Ingegneria ad Ancona, un convegno pomeridiano con le voci dei promotori del progetto – CSV e Regione Marche – dei giovani protagonisti e di relatori esperti, tra testimonianze dirette, riflessioni, dibattiti e tavole rotonde insieme ai rappresentanti delle istituzioni ed esperti del terzo settore.
L’evento, oltre a rappresentare un momento di condivisione dei risultati vuole essere l’occasione per promuovere l’esperienza nei territori interessati ed avviare un’ampia riflessione sulle modalità di educazione delle giovani generazioni alla cittadinanza attiva e sulla necessità di un’amministrazione condivisa tra pubblico e privato e di un’azione che metta al centro il protagonismo dei giovani per le comunità.
I saluti introduttivi saranno affidati all’Assessore alle politiche Giovanili della Regione Marche Giorgia Latini e al presidente del Csv Marche Simone Bucchi.
“La Regione – commenta l’assessore regionale alle Politiche giovanili Giorgia Latini – ha sostenuto questo importante progetto con un investimento di 340 mila euro. Ci abbiamo creduto perché “Ci sto? Affare fatica” ha un valore educativo e sociale. Educativo perché occupa i nostri giovani orientandoli verso un orizzonte comune, impegnandoli nella riqualificazione degli spazi pubblici e delle aree verdi. Sociale perché al di làdella crescita personale, stimola il senso civico e coinvolge i Comuni. Sono convinta che questa esperienza vada ripetuta anche in futuro, dando la possibilità di partecipare anche a chi non è riuscito a rientrare in questa seconda edizione. L’educazione all’impegno, allo spirito di squadra e alla cura dei luoghi nei quali viviamo sono elementi di coesione fondamentali per costruire una società sana. Ringrazio perciò tutti coloro che a vario titolo hanno preso parte a questa opera collettiva. Ringrazio infine l’Università Politecnica delle Marche che ci ospiterà in questa giornata conclusiva. Ritengo sia molto importante condividere i risultati raggiunti: questo ci rende più consapevoli degli obiettivi che stiamo perseguendo insieme e ci aiuta a perfezionare di volta in volta ciò che facciamo”.
“Sono stati due anni intensi e ricchi di stimoli, che ci hanno fatto crescere insieme – ha sottolineato il presidente del Csv Marche Simone Bucchi- basti pensare che nel 2020 sono state attivate 66 squadre di giovani nella fascia d’età dai 16 ai 21 anni e nel 2021 sono quasi raddoppiate, per un totale di 191 squadre e circa 1500 partecipanti al progetto nel biennio. Siamo riusciti a coinvolgere tante amministrazioni con cui c’è stata fin da subito una condivisione di intenti, a partire da un forte senso di comunità e impegno civico. Abbiamo attivato in questi due anni collaborazioni con oltre 50 Comuni, con un’attenzione particolare a quelli dell’entroterra, e si è creata una rete virtuosa in un rapporto di reciproco scambio con associazioni e istituzioni. La speranza è che si possa proseguire in futuro questo percorso che ha insegnato ai nostri giovani il vero valore del “fare fatica” per i beni comuni. Prendendosene cura in prima persona infatti se ne comprende appieno l’importanza e si impara ad averne un maggiore rispetto. E’ stato un periodo complesso e delicato per via della pandemia ma questo non ha fermato il progetto. Con la Regione c’è stata fin da subito una grande intesa nella condivisione degli obiettivi del progetto, che porta avanti i valori legati all’inclusione, la partecipazione civica e la reciprocità“.
La partecipazione all’evento è libera e sarà obbligatorio esibire il green pass all’ingresso.