“Esprimiamo con forza il nostro sdegno e il nostro rifiuto contro ogni forma di violenza di genere, senza se e senza ma. La ricorrenza di oggi e le notizie che occupano ancora troppo spesso i nostri quotidiani devono farci riflettere su questo drammatico fenomeno che si esprime in moltissime forme. Un dramma che non deve mai farci abbassare la guardia. Per questo motivo ritengo importante la riflessione di oggi, per ragionare sul contributo che ciascuno di noi può fornire nel proprio ambito.”.
Queste le parole del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli questa mattina in consiglio regionale in occasione della illustrazione del Rapporto sulla violenza di genere 2020 realizzato dall’Agenzia Sanitaria Regionale.
“L’azione – ha proseguito Acquaroli – va indirizzata a partire dall’eduzione e dalla sensibilizzazione delle giovani generazioni, per arrivare ad una consapevolezza sociale e al rifiuto totale di ogni forma di violenza contro le donne. Il ruolo delle istituzioni deve essere primario. Esse devono spendersi nella prevenzione, nella formazione, nella sensibilizzazione. Non è un caso – e questo ci deve far riflettere molto – che le chiamate al numero antiviolenza, le richieste di aiuto, in tutto l’arco dell’anno hanno un picco durante questa specifica settimana di ricorrenza, nella quale si intensificano i messaggi e gli appelli di sensibilizzazione. I dati del Rapporto dell’ultimo anno dimostrano che questo fenomeno è in crescita e che la pandemia ha acuito il rischio di episodi che spesso avvengono proprio negli ambienti familiari. Abbiamo assistito, durante il lockdown, a un drammatico aumento della violenza contro le donne all’interno delle mura domestiche. Situazioni che molto frequentemente coinvolgono anche minori, vittime indirette, e talvolta anche dirette. Abbiamo tutti il compito di essere in prima linea per spezzare questa catena e rendere la nostra società un luogo dove le donne non abbiano più paura di subire violenze e di chiedere aiuto qualora questo accada. Quanto oggi per noi è tangibile, è la punta dell’iceberg di un fenomeno ancora troppo diffuso e che troppo spesso rimane sommerso. Per questo – ha concluso il Presidente – le istituzioni devono lavorare per la formazione di una coscienza e una responsabilità sociale affinché ogni giorno si aggiunga un tassello nell’azione di prevenzione, di supporto alla denuncia, di capacità di isolare un dramma che ha conseguenze negative nella persona, nei contesti familiari, nelle comunità. È solo agendo insieme, con unità di intenti e grande determinazione, che riusciremo a eliminare ogni forma di violenza contro le donne”.