APPA:“Il Comune di Ascoli priva il territorio del servizio canile”

“Sta per partire la deportazione nel canile di Macerata dei circa 130 cani del Comune di Ascoli, in gran parte vecchi e malati, ospiti del rifugio dell’Associazione Provinciale Protezione Animali in Appignano del Tronto: i poveri animali, che hanno già sofferto maltrattamenti e abbandono, subiranno un grave trauma, il territorio e la cittadinanza saranno privati del servizio che l’Associazione assicura da oltre trent’anni, saranno ripagati con feroce ingratitudine gli enormi sacrifici economici, morali e materiali di tanti volontari.”

Questo l’annuncio dell’Associazione Provinciale Protezione Animali, APPA, attraverso un comunicato.

“Le ragioni del Comune sono quelle della legge sugli appalti e di un presunto ed eventuale risparmio. I volontari, per tentare di difendere gli animali, con enorme sacrificio personale, si sono rivolti al TAR, ma inutilmente. Ma il dato reale è che, al momento, mantenendo i cani nel rifugio dell’Associazione il Comune non solo risparmia, e parecchio, con la garanzia di un ottimo trattamento assicurato agli ospiti, ma “guadagna” quel servizio alla collettività da sempre implicitamente delegato ai volontari, dell’Appa e delle altre associazioni animaliste operanti sul territorio.”

”Basti pensare all’assistenza e alla cura dei gatti che vivono in libertà, lasciata totalmente sulle spalle di privati cittadini di buon cuore e delle associazioni animaliste (solo tra Appa ed ENPA, se ne custodiscono gratuitamente oltre duecento, senza contare tutte le decine di gatti salvati, curati e affidati, ogni anno).
In trent’anni i volontari, contando solo sulle loro forze, se si escludono poche “elemosine” pubbliche, hanno costruito su uno splendido pendio collinare della vallata del Tronto un’oasi felice di rispetto e cura degli animali più sfortunati, che spesso godono di un’assistenza, anche veterinaria, che molti privati non riescono a garantire ai loro animali.”

“Nel rifugio dell’Appa i cani che non vengono adottati diventano vecchi, molto vecchi; vengono tutti curati, nessuno escluso: diabetici, cardiopatici, epilettici, se diventano disabili e le condizioni generali lo consentono, hanno un carrellino per spostarsi e continuare a camminare, a volte anche a correre; ci sono cani non vedenti, che, come tutti gli altri, escono ogni giorno a correre e giocare in enormi prati verdi recintati; persino il nostro vecchio Pippo tetraplegico si sposta sul passeggino…
Inoltre, nell’impianto, grazie al progetto di ricostruzione post-sisma, sta per sorgere una palazzina di servizi che potrà definirsi una struttura d’eccellenza nel campo dell’assistenza veterinaria e un polo di riferimento per tutto quanto concerne la lotta al randagismo e la tutela degli animali più sfortunati, di cui l’intero territorio beneficerà.
I Comuni della vallata non hanno dovuto investire centinaia di migliaia di euro per realizzare tutto ciò, né hanno dovuto impiegarvi risorse umane proprie, ma ne hanno potuto beneficiare gratuitamente per quasi trent’anni e, come ricompensa, ora adesso stanno per vedere i cani che per loro sono come parte della loro grande famiglia, deportati lontano, nel capoluogo di un’altra provincia. Chiediamo a tutte le persone sensibili al problema di manifestare la propria contrarietà scrivendo al Comune di Ascoli Piceno

segreteriasindaco@comune.ap.it
ambiente@comune.ap.it

Mai, nella storia animalista di questa provincia, c’è mai stato il bisogno di unire le forze, di mettere a disposizione tutto ciò che si può mettere a disposizione, dal punto di vista legale, morale e di pubblica informazione.
Rispondendo alle vostre innumerevoli domande, ad oggi, possiamo affermare che, le associazioni Oipa Italia sez. Ap, Enpa sez. Ap, sono al lavoro ed al fianco dell’associazione Appa, attraverso i loro uffici legali e che sarà fatto tutto quanto possibile per scongiurare una deportazione immotivata, fare estrema chiarezza sulla regolarità della gara di appalto, e non per ultimo, sulla idoneità di chi ha vinto l’appalto.
Si faranno accessi agli atti amministrativi, si farà tutto ciò che è possibile.” – conclude l’APPA.

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