GROTTAMMARE – Si è svolta, presso l’impianto natatorio Grottammare Piscine, la manifestazione “Nuotiamo in Centro “, promossa dai Comitati Regionali FIN delle tre regioni duramente colpite, nel 2016, dal sisma, Abruzzo, Marche e Umbria, alle quali si è aggiunto il Molise in questa che è stata la quarta edizione.
I Comitati Regionali Fin selezionano 30 dei loro miglior atleti, 15 uomini e 15 e donne, 5 per ogni categoria: ragazzi, juniores e cadetti si confrontano in gare o allenamenti.
Tre sono stati gli atleti cresciuti tramite la Scuola Nuoto di Grottammare Piscine: Riccardo Santini, Lisa Maria Iotcu e Federica Iotcu, quest’ultima a causa di un infortunio non ha potuto gareggiare, ma ha alzato al cielo la Coppa che la rappresentativa delle Marche, con 618 punti, ha vinto, seguita dall’Abruzzo con 408 punti, dall’Umbria con 293 e dal Molise con 203 punti.
Gli incontri sono stati molto apprezzati anche dalla Federnuoto che, tramite i CT della Nazionale Maggiore Cesare Butini e della Nazionale Giovanile Walter Bolognani, monitora gli atleti, dando lustro e spessore a questa esperienza di grande rappresentativa.
Il primo incontro in cui questi 120 ragazzi si sono confrontati tramite un programma gare si è svolto a Grottammare, il prossimo è programmato per il 5 febbraio in Umbria.
“Non ci siamo mai tirati indietro, aprendo le porte anche in orari in cui l’impianto generalmente è chiuso – ha dichiarato Attilio Garbati, responsabile di Grottammare Piscine – nonostante le chiusure interminabili per Covid-19, l’aumento delle utenze che hanno portato i costi di gestione ai limiti della sostenibilità, nonostante il Comune di Grottammare non abbia mai investito in alcun modo a tutela di un impianto che offre servizi importantissimi alla popolazione”.
Per chi si trova a gestire un impianto natatorio in questo periodo, la situazione è drammatica e il pericolo di collassare a fronte di una chiusura definitiva non è mai stato così tangibile.
“Dopo un anno e mezzo di chiusura, le tasse territoriali, le utenze i cui costi sono aumentati fino al 60% – conclude Attilio Garbati – l’ipotesi di chiudere i battenti, se non arrivano aiuti concreti dal Comune e dalla Regione è quanto mai reale. Il settore è ormai in ginocchio”.