“Abbiamo sostenuto convintamente la campagna promossa dall’Associazione Luca Coscioni per indire il referendum sull’eutanasia legale, pur consapevoli che l’inammissibilità sentenziata dalla Consulta potesse rappresentare uno scenario possibile. Ovviamente dispiace perché il referendum avrebbe aperto un dibattito molto sentito nella nostra società, come dimostra il milione di firme raccolte. Dispiace, ovviamente, anche per quelle tante persone che soffrono e che guardavano con grande speranza al possibile esito positivo della consultazione referendaria”.
Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta la decisione della Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il quesito referendario che proponeva di depenalizzare il reato di omicidio del consenziente.
“Sono però certo – afferma Mangialardi – che il lavoro svolto nei mesi scorsi da tanti volontari di partiti e associazioni non andrà sprecato. Anzi, proprio il risultato straordinario della raccolta firme, così a cui si aggiunge la scossa data alle nostre coscienze dai casi dei marchigiani Mario e Antonio, deve rappresentare per le forze politiche in Parlamento una spinta in più per approvare entro la fine della legislatura una legge che codifichi nel nostro ordinamento l’intero complesso di principi, regole e rapporti, personali e istituzionali, collegati al tema generale del fine vita. Una legge fondamentale anche per far emergere dall’area grigia dell’illegalità una pratica che, senza ipocrisie, sappiamo tutti essere diffusa nonostante i possibili e rilevanti rischi di chi si assume l’onere di aiutare coloro che decidono consapevolmente di porre fine alle proprie sofferenze”.