“Garantire continuità didattica”, Cesetti presenta mozione alla giunta regionale

“La giunta regionale intraprenda una opportuna e adeguata iniziativa nei confronti del ministro dell’Istruzione e, soprattutto, nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche affinché si adottino soluzioni efficaci per rispondere alle gravi criticità della rete scolastica regionale in vista del prossimo anno. E’ necessario garantire continuità e integrità didattica, nonché certezza e stabilità all’offerta formativa di ogni ordine e grado del territorio regionale, oggi messa a rischio da un significativo ridimensionamento, come peraltro denunciato dagli allarmi lanciati da diversi amministratori locali”.
A dirlo è il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, che a tal proposito ha presentato questa mattina una mozione sottoscritta da tutto il gruppo assembleare del Partito Democratico.
Tra le maggiori criticità figurano i rischi sull’avvio della classe prima dell’indirizzo Agrario di Montegiorgio, della classe terza dell’Ite di Amandola, della classe prima dell’istituto superiore di San Ginesio; della classe prima del liceo scientifico di Sarnano. Sotto la lente di Cesetti ci sono poi anche i possibili accorpamenti riguardanti il liceo classico di Tolentino e le sedi di Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio dell’Iis “Urbani”.
Altre situazioni a rischio, infine, sono quelle delle scuole primarie e secondarie di primo grado nei comuni di Magliano di Tenna, Massa Fermana, Francavilla d’Ete, Falerone, Montefortino, Montottone, Ponzano di Fermo, di Camporotondo, Cessapalombo, Petriolo, Pieve Torina, Fiastra, Sant’Angelo in Pontano, Arquata e Castelleone di Suasa.
“Se non verrà rivista la programmazione dell’Ufficio Scolastico Regionale – spiega Cesetti – in molti casi si priveranno le famiglie del servizio scolastico nelle comunità di appartenenza costringendo anche i bambini della scuola d’infanzia o della prima classe della scuola primaria a spostamenti non agevoli e neanche conciliabili con le esigenze lavorative dei genitori. Ciò avrà pesanti ricadute sociali, culturali ed economiche a danno di quei territori dai quali le famiglie tenderanno senz’altro ad allontanarsi per evitare disagi e penalizzazioni, aggravando ancora di più il fenomeno dello spopolamento. Inoltre, con l’indebolimento dell’offerta formativa è a rischio la tenuta del tessuto socio-economico e culturale delle nostre comunità per le quali la scuola non solo rappresenta un collante, ma costituisce un importante e imprescindibile punto di riferimento sociale e di rivitalizzazione”.
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