Al Centro Primavera di San Benedetto del Tronto due cabine per rendere sicuri gli incontri tra anziani e familiari. Le strutture installate dispongono di sedute e interfono, presto anche i tamponi rapidi per i visitatori

SAN BENEDETTO – L’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto ha posizionato e resi operativi nel centro Sociale Primavera due box con interfono, che permettono di far incontrare ospiti e familiari in massima sicurezza. Inoltre, il Centro sociale sta adottando un apposito regolamento, che disciplinerà l’accesso: tra le misure che saranno previste in attuazione da quanto stabilito dal Ministero della Salute ci sarà l’esecuzione di test antigenici rapidi a coloro che si recano a far visita agli assistiti. In questo modo si supereranno i limiti previsti dall’ultimo DPCM del 2 marzo 2021che prevede che l’accesso alle strutture residenziali per anziani siano limitate ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura che è tenuta ad adottare tutte le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni.

Ciascuna cabina è costituita da una struttura trasparente, dotata di impianto audio, che permette all’anziano di sedersi comodamente, parlare e vedere il famigliare senza rischi: è una soluzione ideale che si aggiunge alla possibilità che offre il Centro Sociale “Primavera” di far accedere i parenti da ingressi secondari, senza entrare in contatto con gli operatori.

Purtroppo, tra le conseguenze della pandemia c’è stata l’interruzione degli incontri tra gli ospiti delle residenze assistenziali e i parenti, un vincolo che ha reso molto più difficile e povera la vita di queste persone. Il Centro “Primavera”, almeno nella prima fase, non ha fatto eccezione: poi fortunatamente è arrivata la vaccinazione ma i rischi, seppur minimi, persistono. Da qui, la scelta di installare le cabine: “Abbiamo ritenuto necessario – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali Emanuela Carboni – dotare il Centro Sociale Primavera di queste due strutture, per favorire gli incontri tra ospiti e parenti in sicurezza, abbattendo anche i residui rischi di contagio, per dare un segnale di vicinanza alle famiglie e far sentire meno soli gli anziani che vivono nella struttura. Appena usciremo dalla cosiddetta zona rossa, gli utenti potranno riabbracciare, seppur non fisicamente, i propri familiari”.

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