“Siamo a 16 giorni dal voto per le elezioni regionali: sono i giorni più importanti che possono fare la differenza, quelli decisivi. In questi giorni sono usciti sondaggi che raccontano storie diverse. Alcuni persino strumentali, che mi ricordano quelli di cinque anni fa, quando ogni settimana sulla stampa indicavano un testa a testa tra due candidati e poi quello dato in vantaggio arrivato quarto. Oggi
leggendo i quotidiani locali ho sorriso: uno stima il Pd Marche al 21%, mentre l’altro parla del 30%. La verità è che i marchigiani hanno iniziato ora ad interessarsi alle elezioni regionali. La partita si giocherà su una manciata di voti”.
Così su Facebook il segretario regionale del Pd Marche Giovanni Gostoli. “L’unica cosa certa che evidenziano tutte le rilevazioni – aggiunge – è che ci sono circa 150 mila marchigiani che sono indecisi e possono fare la differenza. Si vota per le Marche e non per altro. Si vota per la Regione, non per le politiche nazionali. E quando ci sono le elezioni nel territorio per i sindaci o per il presidente di Regione, si sceglie prima di tutto la persona.
Ci sono otto candidati presidente, ma sei corrono da soli e senza alleanze, quindi hanno già perso in partenza: la loro è solo una battaglia di testimonianza che non cambia le cose” rileva Gostoli. “Secondo il segretario del Pd regionale la sfida vera è tra Maurizio Mangialardi, scelto nelle Marche e per le Marche, indicato prima da oltre 130 sindaci che dai partiti. Una persona competente, concreta e affidabile che conosce tutto il territorio regionale e propone un progetto di rilancio per le Marche. E poi c’è il candidato della Meloni (il deputato Francesco Acquaroli, ndr), scelto nei palazzi romani per una spartizione politica e non per il bene della regione. Loro – sottolinea – hanno Salvini e Meloni che fanno campagna elettorale, ma il giorno dopo il voto non ci saranno più. “Ai leader della destra noi rispondiamo con una cosa più importante: la forza delle persone – ribadisce Gostoli -. Quella dei marchigiani che insieme a noi ci saranno anche il giorno dopo le elezioni per realizzare le tante opportunità grazie agli 8 miliardi che arriveranno dall’Europa. Una svolta storica per fare investimenti mai visti prima per le infrastrutture, il lavoro e l’occupazione, il rilancio economico delle piccole e medie imprese, la sostenibilità ambientale, la sanità pubblica e di prossimità e la rinascita dei territori colpiti dal sisma”.
“M5s non ha alcuna possibilità di vincere. Chi corre da solo, perde. E non servono sondaggi per capirlo. In questi giorni si discute di persone, progetti e valori per le Marche. Il confronto è sempre utile, ma bisogna essere sinceri e concreti con i cittadini. Idee e programmi si realizzano se si vince, non con le battaglie di testimonianza” sottolinea. “Per questo tanti ex grillini e attivisti sono per Mangialardi presidente e insieme ad altri hanno dato vita a Marche Coraggiose – aggiunge -. Una bella lista, aperta al civismo, che ha dato un grande contributo a tutta l’alleanza di idee e proposte per aprire una fase nuova.
Noi combatteremo fino all’ultimo giorno per non consegnare la Regione a Meloni e Salvini. L’unico voto utile è quello per fare delle Marche una regione più coraggiosa, più giusta, più solidale e più verde, votando Mangialardi”, conclude.