Torna di nuovo il tema dell’area ex Carbon, dopo la bocciatura da parte della Regione Marche della proposta del Comune di Ascoli di acquistare immobili da realizzare proprio in quest’area. Insorge il Pd ascolano attaccando il primo cittadino, Marco Fioravanti.
Angelo Procaccini, segretario comunale, spiega le motivazioni che hanno spinto gli esponenti del Partito Democratico a trattare il tema della Carbon. “La nostra città versa nelle condizioni in cui un sindaco usa come strategia amministrativa per guidare la città quella del vuoto pneumatico. Ci troviamo ad assistere alle promesse del primo cittadino che però non vengono quasi mai seguite da atti amministrativi da fondi disposti e disponibili. In fisica il vuoto pneumatico può servire per spostare le macchine, Fioravanti invece lo usa per spostare il consenso. Vorrei avvertire i cittadini che con il vuoto pneumatico non si attivano cantieri, non si avviano atti amministrativi. Chiedo massima attenzione sulla montagna di promesse che Fioravanti fa. L’abbiamo visto con le scuole. Abbiamo perso i fondi per le scuole provvisorie perchè sono stati sbagliati gli atti amministrativi. Adesso esultiamo perchè tutto sommato siamo stati commissariati dal Governo per la gestione delle scuole. La nostra città rischia di morire, di rimanere al palo, indietro anche da un punto di vista demografico.”
La consigliera regionale Anna Casini precisa nel dettaglio la partecipazione al bando e la bocciatura della Regione.“La Regione Marche mette al bando 30 milioni di euro finalizzati all’edilizia residenziale nel territorio delle aree terremotate, in particolare all’acquisto di immobili invenduti, già realizzati che necessitano eventualmente di qualche manutenzione. Il bando scadeva il 3 maggio, il comune di Ascoli, proprio allo scadere, adotta una delibera di giunta con la quale si decide di partecipare alla manifestazione d’interesse sottoscrivendo un protocollo d’intesa con la proprietà dell’area Carbon, la Restart, per acquistare 10 milioni di euro di appartamenti. La Regione boccia la proposta del comune di Ascoli perchè alla ex Carbon non esistono appartamenti già realizzati neanche il Piano attuativo perchè non è stata mai sottoscritta la convenzione tra comune e proprietà. Le aree dove sono ubicati i manufatti industriali sono soggette a bonifica, mai iniziata. la Regione dice che la proposta si risolve con l’acquista di “cosa futura”. Sono 20 anni che il comune fa proposte per l’area Carbon, praticamente inesistenti. Anche la proprietà perchè non ha verificato i requisiti del Bando della regione? Sono 24 ettari ancora tutti da bonificare, il comune dovrebbe intercettare finanziamenti pubblici per bonificare l’area, le rimanenti aree del privato potrebbero essere destinate a interessi pubblici come scuole o tribunale. I 7 milioni e 800 mila euro per la vasca di prima pioggia se ben gestiti potrebbero essere un’opportunità. Il sindaco di Ascoli si sedesse a un tavolo con gli esperti per capire quali sono le necessità della città. Ricordiamo che quell’area era destinata ai servizi per il quartiere Luciani.
Il consigliere comunale Francesco Ameli conclude l’intervento asserendo che “i temi dovevano essere risolti 10 anni fa, si parlava della bonifica dell’area Carbon come cosa fatta. Stessa cosa nell’estate del 2018, proprio all’interno dell’area. Serve un percorso per sbloccare la trattativa, la destinazione pubblica deve avere canali preferenziali. La città può intercettare fondi che vanno nella direzione della transizione ecologica. Siamo in un timing perfetto e vogliamo offrire una mano alle imprese che sono state prese in giro su operazioni di ben 10 milioni di euro. Deve partire la bonifica dell’area ex Carbon adesso, non nel 2026.”