Tra due mesi sarà pronto il piano delle demolizioni del centro di Arquata, il borgo devastato del sisma del 2016 per cui è stata emanata una ordinanza speciale di ricostruzione.
Un processo che sta entrando nella sua fase operativa, e che vede in prima linea la Regione con l’assessorato alla ricostruzione guidato da Guido Castelli e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, che in questa delicata fase rivestirà il ruolo di soggetto attuatore.
Ieri si è tenuto un importante sopralluogo in loco. Al centro dell’attenzione, le demolizioni controllate che dovranno essere messe in atto per far sì che possano installarsi e partire i cantieri che daranno vita al rilancio di Arquata.
Presenti sul posto il direttore dell’Usr Stefano Babini e il dirigente della Regione Marco Trovarelli. Con loro, tra gli altri, il sub commissario straordinario Fulvio Soccodato, il sindaco Michele Franchi ed il generale del Genio Militare dell’Esercito Francesco Bindi. Prima la riunione operativa in Comune, poi il summit tra le rovine di quello che una volta era uno dei luoghi più suggestivi del Piceno.
«Una ricostruzione unitaria e veloce per restituire futuro al borgo divenuto purtroppo simbolo della devastazione dovuta al terremoto -aggiunge l’assessore Castelli–. Il nostro obiettivo, ovviamente in piena sinergia con la Struttura commissariale, è questo da sempre. Con l’incontro di oggi mettiamo sul piatto un altro importante tassello nell’ottica del rilancio».
«La vera sfida è quella di realizzare qualcosa che possa sfidare i tempi e restituire fiducia a questo territorio, a cui tutti siamo affettivamente legati -spiega il direttore dell’Usr Babini–. Prima di tutto viene quindi la sicurezza, non dobbiamo vincolarci a schemi che si sono rivelati fallimentari e che ci hanno insegnato a non ripetere gli errori del passato. La volontà è quella di fare, e di fare il prima possibile».
Dunque, nonostante il clima non proprio mite, il sopralluogo odierno si è rivelato utile ad identificare tutta la serie di situazioni su cui andrà dettagliato un mirato piano di intervento.
Per questo sono scesi in campo anche i tecnici del Genio Militare dell’Esercito, i quali stenderanno la relazione che verrà sottoposta prima alla Struttura commissariale poi al vaglio del Consiglio comunale di Arquata.
Il tutto nel giro di un paio di mesi, con le prime demolizioni che dovrebbero partire all’inizio del 2022.