Nei giorni scorsi si è concluso il CRI Summer Camp ad Arquata del Tronto area del cratere sismico. Un modo per far ritrovare bambini e ragazzi in momenti aggregativi, ricostituendo un tessuto sociale disgregato prima dal sisma e poi dal Covid-19. Le attività proposte sono state in parte ludiche, una parte di esperienze emotive condivise e una parte di prevenzione.
Il campo firmato Croce Rossa ha avuto un target molto giovane in quanto nell’età evolutiva i bambini e i ragazzi captano con maggiore efficacia le nozioni acquisite e adattano i loro comportamenti con maggiore facilità. Tutte le attività realizzate durante il campo, sono state condotte da Volontari CRI formati in materia di sicurezza Covid-19, i quali – dice la Presidente della CRI ascolana Cristiana Biancucci- hanno utilizzato modelli didattici innovativi e collaborativi nello svolgimento di attività e laboratori pratici e di manipolazione, attività sportive, giochi e altre attività di svago, naturalmente nel pieno rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del virus Covid-19.
In supporto e sempre partecipativi i Carabinieri della Compagnia di Ascoli Piceno i quali hanno offerto momenti di prevenzione ed educazione alla legalità. L’incontro ha avuto quale finalità quella di accrescere la consapevolezza dei giovani partecipanti sull’importanza di improntare il proprio comportamento alla legalità, al consapevole rispetto delle regole ed a sentimenti di rispetto reciproco e solidarietà umana, concetti fondamentali per l’ordinato e virtuoso andamento della comunità .
A seguire la “Piceno Football Team” con Aloisi Antonio – Allenatore UEFA”PRO” Pierantozzi Claudio – Allenatore UEF”B” per lavorare sul saper stare in squadra e liberare stati di tensione attraverso l’attività fisica. Sempre presenti come monitoraggio la Psicologa e l’Assistente Sociale, che hanno alternato momenti ludici a momenti di condivisione delle esperienze emotive.
“Sono momenti sempre molto importanti per questi territori. – afferma la dott.ssa Dionisi Psicologa CRI per le Marche/Lazio progetto Nazionale “Sentieri di Prossimità”- Oltre a ritrovarsi insieme nonostante un tessuto sociale molto disgregato, si riesce sempre ad affrontare molte questioni condividendole con gli altri. I primi beneficiari sono i più piccoli, che partecipano attivamente, ma possiamo affermare che ci sono altri beneficiari che sono i familiari e la comunità intesa per intero.”