Maria Luisa Fiori, cittadina di Arquata del Tronto, scende in politica per provare a salvaguardare i diritti dei terremotati.
La sua casa a Borgo d’Arquata è stata colpita dal sisma del 2016, e da allora vive in Sae a Borgo 2. Da subito, ha cercato di portare alla luce i problemi e le difficoltà di chi vive sulla propria pelle il dramma del terremoto, soprattutto evidenziare l’indifferenza da parte delle Istituzioni. A quattro anni dal sisma, lunedì 24 si terrà a Pescara del Tronto la commemorazione delle vittime, la ricostruzione è ancora un miraggio.
“Tutti i politici , durante le elezioni si ricordano di noi terremotati” – scrive in un post sui social, annunciando la sua candidatura.
“Vengono a trovarci, scrivono post sui social, rilasciano interviste e si fanno foto con lo sfondo delle nostre macerie.
Sono 4 anni che questo accade.
Noi che viviamo in mezzo a questa tragedia, magari in casette provvisorie che non meritano di esser chiamate “case”, viviamo sulla nostra pelle ogni giorno i disagi e il dolore che quei maledetti minuti hanno creato in ognuno di noi.”
“Così come i tanti di noi che sono stati costretti ad andarsene, e quelli che non possono neppure tornare perché hanno perso la loro seconda casa, o peggio i loro cari.
Noi questo disagio lo viviamo ogni giorno. Ogni minuto. Non devono raccontarcelo loro.
Noi, tra le macerie, i disagi per fare una visita medica, per fare una semplice fotocopia, per fare spesa, per vivere insomma, ci viviamo tutti i giorni, da 4 anni.
“Impotenti di fronte ad un sistema che premia i furbi e gli sciacalli, che fà arricchire qualcuno sulla nostra pelle, mentre vediamo scomparire la nostra storia, il passato e il nostro futuro, quello dei nostri figli, le speranze di tornare a vivere dove avevano scelto di stare. Di rimanere, di tornare.”
“La politica, i partiti, hanno deluso le nostre aspettative e le nostre speranze.
Ci hanno usato per fare clientele e per farsi pubblicità.
Credo sia arrivato il momento di scegliere. Di provare a portare direttamente la nostra voce in Regione.
Una voce che sarà tanto piu forte ed ascoltata, se saremo uniti. Se mi supporterete con il vostro consenso.”
“Per questo ho scelto di metterci la faccia e di candidarmi alle prossime elezioni regionali delle Marche con una lista civica in appoggio al candidato Acquaroli.
Mi è stato chiesto di portare una vera voce dei terremotati nelle istituzioni.
Ci ho pensato a lungo, consapevole della mia inesperienza politica e amministrativa.
Ma alla fine ho accettato, con la speranza di un aiuto da parte di tutti voi. Ma soprattutto, con l’auspicio di poter riportare dentro le istituzioni, i tanti problemi reali che abbiamo qui. Quelli che viviamo ogni giorno.
Ho accettato perché ho visto una squadra. Ho accettato perché insieme alla sottoscritta, nel gruppo “Civici per Acquarori, ci sono tecnici e amministratori locali che in questi anni sono stati al nostro fianco e provato a lottare per il nostro territorio e per il nostro sacrosanto diritto di vedere la ricostruzione dei nostri paesi.”
“Ne cito uno fra tutti, l’ing Stefano Babini, presidente dell’ordine degli ingegneri di AP, dirigente regionale a capo del genio civile, che ci è stato sempre vicino con i fatti, proposte concrete nella direzione di migliorare le procedure farraginose che di fatto bloccano la ricostruzione.
Ho accettato perché è stato lo stesso Acquaroli, che ha voluto vi fosse una voce vera proveniente da chi vive quotidianamente la realtà del post terremoto, rappresentata nella lista “CIVICA PER FRANCESCO ACQUAROLI”.
“Con il vostro sostegno, e con umiltà e determinazione, mi impegnerò al massimo affinché la voce dei terremotati arrivi nelle istituzioni regionali delle Marche.
Questo sarà il mio impegno trasparente e determinato e onesto, nei confronti di tutti i terremotati e degli abitanti di queste aree interne.
Su questo impegno chiedo la vostra fiducia.“ – conclude Maria Luisa Fiori.