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Ascoli, Attilio Pagli enologo dell’azienda ‘Velenosi’ adesso guarda al Sud America

Un enologo di grande esperienza. Attilio Pagli è uno dei professionisti italiani più affermati che ha sicuramente dato il suo contributo alla crescita dell’enologia moderna in Italia e all’estero.

Da alcuni anni collabora da consulente esterno con la cantina ‘Velenosi Vini’ di Ascoli e dallo scorso anno affianca Matteo Velenosi, giovane enologo di famiglia che ha fatto il suo ingresso ufficiale in azienda durante una conferenza stampa nell’elegante ristorante ‘Il Pagliaccio’ a Roma.

Angiolina Piotti Velenosi con i figli Matteo e Marianna durante la conferenza al ristorante ‘Il Pagliaccio’ di Roma

Attilio Pagli e Matteo Velenosi si sono uniti all’agronomo Stefano Dini, a Marianna Velenosi e ad Angiolina Piotti Velenosi da sempre anima dell’azienda vitivinicola ascolana.

Attilio Pagli ha iniziato il suo percorso nel mondo enologico sotto la guida di Giulio Gambelli, uno dei più grandi interpreti delle uve e del territorio toscano.
Nel 1996 la svolta professionale: «Mi trovavo in mezzo ad una vigna insieme ad Alberto Antonini, mio collega e compaesano. – racconta Attilio Pagli – Da questo incontro e dai molti viaggi enologici fatti in Sud America, Sudafrica e California, è nata l’idea di creare qualcosa insieme, un posto che potesse riunire i giovani
enologi per condividere esperienze professionali e fare squadra».

Così nel 1997 è nato il Gruppo Matura, un luogo di formazione e condivisione da cui sono passati e dove sono cresciuti tanti validi enologi. Oggi Attilio Pagli, dopo quasi 40 anni di esperienza, segue più di 30 aziende tra l’Italia e il Sud America.

«Tra circa un mese inizierà la vendemmia in Argentina ed in Cile. Purtroppo, quest’anno sarà una vendemmia in smart working, a causa della situazione mondiale non potrò andare di persona come di consueto, ma grazie al continuo aggiornamento che ricevo dalle cantine posso tenere sotto controllo tutte le fasi di lavorazione».

L’annata si preannuncia ottima, anche se Attilio preferisce non sbilanciarsi troppo: «Ne riparleremo a fermentazione ultimata, per adesso posso dire che la qualità delle uve è ottima, l’invaiatura sta procedendo senza intoppi e specialmente sui vini rossi riusciremo a raggiungere un livello qualitativo medio-alto» conclude.