Ascoli Calcio, Dino Passeri della ‘Distretti Ecologici’ spiega il futuro della società bianconera tra nuovi interpreti e motivazioni

Distretti Ecologici e Ascoli Calcio: un matrimonio recente fra due realtà vicine fra loro molto più di quanto si pensi. Da una parte un’azienda che da “familiare” si è trasformata ben presto in S.p.A. grazie a intuizione, flessibilità e progetti a lunga scadenza e che ha acquistato il 20% delle quote della società di calcio.
Dall’altra uno dei Club più antichi d’Italia che, partito da una gestione fatta di passione (tanta), orgoglio e voglia di arrivare fra i grandi, è cresciuto sempre più fino ad arrivare ad oggi, nella Serie B del calcio ma con l’obiettivo mai sopito di tornare, con organizzazione e programmazione attente, sul gradino più alto.
Dino Passeri, responsabile marketing e organizzativo di Distretti Ecologici, ha parlato a nome dell’azienda di come la sua famiglia si sia avvicinata all’Ascoli, acquisendone il 20% delle quote.
“Per noi nessun progetto è troppo grande e nessun progetto è troppo piccolo”: è questa la frase guida di Distretti Ecologici.
E’ la stessa che vi ha spinti ad acquisire parte dell’Ascoli Calcio?
“Assolutamente sì, nasciamo come realtà flessibile, come rete d’impresa e quando decidiamo di realizzare un progetto costruiamo la squadra ad hoc e confacente al progetto. Oggi Distretti Ecologici non è più rete di impresa, ma una S.p.A. con lo stesso spirito e la stessa missione. Crediamo nei progetti piccoli o che partono da zero, un esempio in questo senso è il super bonus, su cui abbiamo creduto molto, su cui abbiamo spinto, diventando una delle realtà leader del settore in tempi brevissimi e, appunto, credendo nel progetto. La cosa più importante è intravedere una prospettiva e costruire la squadra giusta per arrivare a quell’obiettivo. Il progetto Ascoli Calcio ci ha convinti, ci è piaciuto, è un progetto duraturo, non un vezzo, ma un progetto di crescita”.
Parlando di progetto, di squadra giusta e di obiettivo è palese il parallelismo fra Distretti Ecologici e Ascoli Calcio.
“Ci sono tante affinità come l’obiettivo di realizzare qualcosa che resti nel tempo e la casa in generale è simbolo di protezione, di comfort, del sentirsi appunto… a casa. La validità di un progetto credo sia fondamentale in tutti i campi, ma non è l’unico elemento necessario: ottenere un risultato senza un progetto è un caso e non può essere uno stile di vita. Al contrario, avere un buon progetto, con le persone, le motivazioni e il team giusti si può fare la differenza. Rapportato al calcio significa che puoi avere la squadra più forte del mondo e non vincere nulla, mentre una squadra di minor valore fatta di uomini con le giuste motivazioni può ottenere risultati migliori. Ripeto sono fondamentali il progetto, gli interpreti e la motivazione”.
La Famiglia Passeri e l’Ascoli Calcio: come nasce l’idea di acquisire il 20% della Società bianconera?
“La mia Famiglia è appassionata di calcio, da sempre tifosi della Lazio e da qualche tempo anche dell’Ascoli. Abbiamo origini ascolane e quindi non è un caso l’acquisizione di parte del club: nonna Elsa, la mamma di mio padre, è ascolana di Forca, quindi da sempre c’è stato un legame col territorio”.
Quale opportunità rappresenta Distretti Ecologici per l’Ascoli Calcio e quale opportunità è l’Ascoli Calcio per Distretti Ecologici?
“Intanto l’acquisizione del 20% dell’Ascoli è la dimostrazione che crediamo nel progetto, ci siamo legati a un territorio in cui crediamo molto, un territorio ricchissimo e che ha sofferto. E il calcio è il miglior viatico per rafforzare questo legame. L’intento è di valorizzare quello che di buono c’è già. Da un punto di vista pratico il nostro mestiere può essere messo al servizio delle infrastrutture del calcio, ma è fondamentale trasmettere una filosofia”.
La filosofia dell’ecosostenibilità? Se Distretti Ecologici garantisce edilizia sostenibile, il binomio costruzione e sostenibilità è ancora lontano dal calcio.
“La sostenibilità non è una scelta o una moda, è oggi una necessità che può solo rafforzarsi col tempo. Non si può tornare indietro, la sostenibilità oggi è un obbligo che in futuro potrà solo diventare più presente e importante. In questo senso il calcio è tanto indietro e stiamo studiando con attenzione il settore: si possono fare tante cose che si avvicinano alla sostenibilità, gli stadi, i centri sportivi, strutture che possono essere arricchite di tecnologie a impatto zero che garantiscono un reale risparmio e un beneficio per la salute grazie all’efficientamento energetico, all’impatto zero e alla riduzione di sostanze inquinanti”.
I tifosi bianconeri che volessero contattare Distretti Ecologici per ricorrere al super bonus del 110% cosa devono fare?
“Siamo specializzati sui condomini, ma sta nascendo un progetto importante sulle case private, presto saremo online con un sito web nuovo che svelerà alcune novità in tal senso. Chiunque può contattarci compilando il form riportato sul sito distrettiecologici.com. Successivamente saranno ricontattati da noi e troveremo le soluzioni più adeguate”.
Tifosi e calcio: nonostante le riaperture, seppur parziali, non si è ancora rivisto il Del Duca pieno.
“Il tifo può essere fondamentale, il calcio è fatto di persone, di aggregazione e questo è momento molto delicato per le tifoserie, siamo in fase post Covid, ci sono restrizioni, credo sia importante che si faccia un lavoro di squadra fra club e con la Lega per trovare soluzioni che vengano incontro alle esigenze di tutti, tifosi compresi. Le squadre hanno bisogno dei loro tifosi”.
Che idea si è fatto dell’Ascoli di questo inizio stagione?
“L’impressione è che il potenziale sia importantissimo per la categoria, quello svolto è un lavoro che ha una prospettiva, i risultati dicono questo. C’è stata qualche défaillance, ma la squadra sta crescendo. E’ necessario tempo per maturare, ma vedo il giusto equilibrio fra giovani talentuosi e promettenti e calciatori di esperienza. Sottil sta svolgendo un grandissimo lavoro”.
Ha nominato giovani ed esperti: quali sono i bianconeri che l’hanno impressionata di più?
“Fra gli esperti sicuramente Dionisi, un trascinatore, è evidente. Fra i giovani dico Saric, mi pace molto”.
Dove può arrivare l’Ascoli?
“Siamo certi che farà bene e ci darà belle soddisfazioni, non dico di più”.
Impostazioni privacy