Dopo due giorni di riposo i giocatori dell’Ascoli domani torneranno al Picchio Village per una doppia seduta di allenamento in vista del recupero contro la Cremonese in programma mercoledì 17 allo stadio Del Duca.
Ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il nuovo tecnico dei marchigiani lo spagnolo Guillermo Abascal sta cercando di dare una nuova identità alla squadra. “Per fortuna riprendiamo, come sta succedendo anche nel resto d’Europa – ha dichiarato l’allenatore – Stiamo facendo una sorta di mini ritiro precampionato, per iniziare una stagione corta, un mini Mondialito, come l’abbiamo chiamato noi, dove ogni partita, ogni allenamento, ogni giorno di riposo e ogni dettaglio sarà importantissimo.
Proveremo ad arrivare al 17 giugno con l’identità di gioca creata, definita e rispettata da tutti, e poi con la mentalità di sapere che ogni metro e ogni azioni è importante, non possiamo lasciare niente al caso. Anche la disponibilità del singolo sarà importante per raggiungere intanto un primo obiettivo, poi sempre di più.
Dopo questo lungo periodo, tenere chiusi i giocatori in una stanza tutta la giornata non è il massimo, hanno bisogno di aria, quindi qualcosa andrà programmato: giocare tardi, se non fai qualcosa a livello di gestione, diventa pesante. Noi proveremo a sfruttare le giornate per analisi video, analisi individuali di ogni giocatore, per vedere le squadre avversarie: vogliamo essere concentrati al 100%, questo tour de force può farci crescere molto come gruppo, perché non si stacca quasi mai. I preparatori poi ci aiuteranno nella gestione del tutto.
Voglio vedere una squadra che ha la sua identità – ha ribadito il tecnico – che non ha paura di niente e di nessuno, che sa lottare, coesa e generosa. Devono giocare l’uno per l’altro, le qualità del singolo devono essere a disposizione della squadra. Poi certo, qualcosa di quello che stiamo facendo voglio vederlo, partiamo con un piano che miglioreremo di volta in volta, attraverso gli allenamenti e le partite: si cresce così. Ma non voglio andare oltre, l’avere aspettative troppo alte può essere controproducente, distorce la realtà: preferisco analisi concrete”.