Con la gara disputata domenica nella sua Frosinone Ivan Lanni è diventato il portiere con il maggior numero di presenze nella storia ultracentenaria dell’Ascoli Calcio.
Questa l’intervista riportata sul sito della società di corso Vittorio Emanuele.
Lanni e l’ultracentenaria storia dell’Ascoli Calcio, Lanni il portiere col maggior numero di presenze in bianconero: che effetto fa essere una “leggenda” dell’Ascoli?
“Un traguardo bellissimo, all’inizio inaspettato e che mi riempie di orgoglio”.
Nella speciale classifica a precederla sono Enrico Guarna, Fabrizio Lorieri, Marcello Grassi, Andrea Pazzagli:
“Li conosco tutti per fama, Guarna l’ho affrontato più volte da avversario; Marcello Grassi lo conosco anche da un punto di vista personale perché è venuto più volte a trovarmi in ritiro in questi anni, so che mi stima e per me è motivo di vanto”.
Una frase che la rappresenta:
“ ‘Se non provi non lo saprai mai’: per me significa che in qualsiasi circostanza bisogna provare fino alla fine, vale nel calcio come nella vita, l’ultimo tentativo deve essere sempre il penultimo”.
Ci racconti la sua storia, lei nasce…attaccante:
“Esatto, ero nei Pulcini del Veroli, la squadra di un paese vicino ad Alatri e ho giocato in attacco per i primi tre anni, nelle partite si disputavano tre tempi e il Mister preferiva far ruotare tutti gli attaccanti…questa cosa non mi piaceva molto perché sarei voluto restare in campo sempre. Un giorno, avevo 9 anni, giocammo contro il “Frosinone 2000”, l’altra squadra di Frosinone, il nostro portiere aveva la febbre e il Mister mi schierò in porta per l’intera gara, disputai un’ottima partita e da lì iniziò la mia carriera da portiere. Ricordo ancora il mio primo preparatore dei portieri, Giorgio Santacaterina, scomparso due anni fa, ha sempre creduto in me”.
Lanni l’anticonformista, il leader silenzioso, l’opposto del prototipo del portiere che nell’immaginario collettivo è estroso, esuberante, eccessivo:
“Forse una volta, non credo che oggi si abbia questo concetto sui portieri. Inoltre ‘leader’ è una parola che non mi piace, sono piuttosto il tipo che in gruppo cerca sempre la battuta, ama sdrammatizzare i momenti, la serenità mi piace molto. Per un portiere la serenità è tutto. In questo momento sono sereno”.
Momenti più belli:
“Deve ancora arrivare il momento più bello. E me l’aspetto con l’Ascoli”.
Momenti più significativi, quelli che hanno rappresentato una svolta nella tua vita o nella tua carriera:
“La svolta l’ho avuta l’anno scorso con l’arrivo di Pulcinelli. In che senso? Se non fosse arrivato lui quasi sicuramente non sarei ancora qui”.
Torniamo allora a un anno e mezzo fa: finito ai margini e l’intenzione, a malincuore, di lasciare l’Ascoli:
“Sì, era una decisione che avevo preso perché non mi sentivo più importante. La fortuna è stata che il mercato si bloccò per il cambio di proprietà, con l’arrivo di Pulcinelli. Col Direttore Sportivo Tesoro ho un bel rapporto e sono strafelice d’essere ancora qui”.
Momenti più brutti:
“Lo scorso anno per via dei due infortuni che mi hanno limitato un po’ nel rendimento”.
Che effetto le ha fatto tornare domenica a Frosinone?
“Era la prima volta allo Stirpe da titolare, due anni fa non avevo giocato. L’effetto è stato particolare perché c’era tutta la mia famiglia a vedermi ed è cosa rara perché i miei genitori lavorano e possono seguirmi raramente”.
Quali obiettivi ha Lanni nel calcio e nella vita?
“Nel calcio giocare in massima serie, con l’Ascoli ovviamente. Nella vita far crescere mia figlia Chloe con valori importanti come l’educazione, il rispetto nei confronti degli altri, vorrei che desse importanza a tanti valori che oggi non ci sono più, ecco”.
E’ alla sesta stagione con l’Ascoli: come valuta l’organico attuale e il calciomercato dell’Ascoli?
“Il livello si è alzato moltissimo, secondo me abbiamo la squadra più forte da quando sono all’Ascoli, ora starà a noi dimostrarlo sul campo. Approfitto per rivolgere un grande in bocca al lupo a Fulignati e un benvenuto a Leali”.
Lanni e Zanetti, Lanni e Marini:
“Con Zanetti mi sono allenato insieme al Grosseto, ma io in quella stagione non scesi mai in campo. Come allenatore è un martello, perfezionista, meticoloso, attento ai dettagli. Marini lo conoscevo per fama ma non di persona, abbiamo instaurato un bellissimo rapporto”.
Patron Pulcinelli:
“E’ molto legato all’Ascoli e a noi come squadra, è ambizioso, ha una mentalità propositiva e punta sempre al massimo. Speriamo di regalargli delle belle soddisfazioni”.
Il Presidente Tosti:
“Lo conosco da sei anni, è ascolano doc, è tifoso, sempre stato vicino ai colori bianconeri, ci sostiene costantemente”.
Se dico “Ascoli” lei cosa dice?
“Casa”.